CALCIOMERCATO AS ROMA DYBALA – Lo spettro di Dybala aleggia anche qui in Algarve. “Mister portaci Dybala” è l’invito di un giovane tifoso giallorosso a Mourinho quando, sommerso dagli applausi dei suoi connazionali, il tecnico fa rientro negli spogliatoi prima dell’inizio del match contro il Portimonense. Come riferisce Il Messaggero, José tira dritto anche se la familiarità che regala l’Estadio Municipal di Albufeira, con le tribune attaccate al campo, lascia immaginare che l’invito sia arrivato a destinazione.
Chissà se la richiesta del sostenitore non sia giunta dopo aver intercettato tra siti e social di una telefonata di José alla Joya. Non sarebbe la prima e nonostante le smentite di rito, sembra realmente che stavolta un contatto tra i due ci sia stato. Ieri mattina, in un giorno apparentemente d’attesa, in vista dell’amichevole serale.
Che qualcosa stia cambiando nella percezione Roma-Dybala lo si evince anche dalle richieste di conferma off the record rivolte al club. Quello che dieci giorni fa veniva definito “impossibile”, ora inizia a essere tema di discussione giornaliero. Sempre con un po’ di scetticismo ma è comunque un primo passo. Lo stallo nel quale è piombato il mercato della Roma è una situazione che alla lunga non può piacere al tecnico che a 28 giorni dal debutto in campionato a Salerno, aspetta ancora due centrocampisti e uno/due attaccanti, a seconda del destino di Zaniolo.
Paulo per lui rappresenta l’occasione, la possibilità irripetibile di fare il salto di qualità, prendendo un top-player senza pagare il cartellino, come accaduto invece lo scorso anno per Abraham. E in cuor suo, dopo aver parlato in questi giorni con il segretario Lombardo, si è convinto che lo stipendio di 6 milioni, che adesso è diventata la nuova road map da (in)seguire per arrivare a Dybala, può esser raggiunto con ingaggi stile Tammy o Pellegrini (base di 4,5 più bonus). Rimane lo scoglio delle commissioni ma José non fa il contabile.
Il problema, semmai, è che per ora l’argentino tentenna e attende l’Inter, l’unico club che grazie ai bonus era riuscito a toccare quota 7 (benché legati alle presenze) e che può garantirgli la Champions. Lo ha ribadito ieri a Mou, assicurando però di tenere in considerazione la Roma qualora la possibilità nerazzurra venga meno. Paulo aspetta l’Inter, quindi. È chiaro che non lo potrà fare in eterno.
Ma il mancato assalto al calciatore anche da parte di club esteri, si spiega soltanto in un modo: ad oggi la Joya dà ancora priorità ai nerazzurri. Al di là delle dichiarazioni di Marotta e Inzaghi, gli è stato garantito che in qualche modo almeno Sanchez lascerà Milano. La domanda da porsi a questo punto è un’altra: fino a quando Dybala aspetterà? Il countdown all’inizio della stagione vale per tutti. Per la Roma che deve completare la rosa ma anche per lui. Mourinho attende. Il suo l’ha fatto. Si era già mosso in prima persona a maggio e ieri ha reiterato l’invito, pur consapevole che, almeno per adesso, la partita si gioca sul tavolo dei soldi e delle competizioni (Champions) più che su quello delle motivazioni.
Intanto Pinto ha parlato con l’Atalanta di Muriel, alternativa di livello, nel caso la Joya andasse altrove. Valuta il prestito di Wijnaldum, soprattutto se il Psg dovesse contribuire a metà dello stipendio (che rimarrebbe superiore ai 4 milioni). E spera quanto prima di alleggerire la rosa con l’addio di Villar (Monza) per riaprire con il Sassuolo il discorso legato a Frattesi. Ma c’è un numero che disturba i sonni del gm: il 15. Tanti sono gli esuberi che di fatto stanno bloccando il mercato. Pinto deve piazzare oltre al centrocampista spagnolo, Diawara (Galatasaray, Lecce e Hertha di Berlino), Calafiori (Monza, Cremonese e Sampdoria), Kluivert (Lione e West Ham) e Feratovic (Alanyaspor). Più la nidiata di giovani (Bouah, Coric, Bianda, Riccardi, Providence, Louakima, Morichelli e Vicario) e due calciatori (Darboe e Carles Perez) che oggi sono ingruppo ma ai quali la Roma sta cercando un’altra squadra.
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