CALCIOMERCATO ROMA RABIOT – Per capire, bisogna conoscere. In fondo è per questo che le teoria di mercato che lo spagnolo Monchi, direttore sportivo della Roma, ha spiegato al “Transfer Room Summit” tenutosi a Londra due giorni fa possono essere utili. “Di fatto, il lavoro di un direttore sportivo è un lavoro di squadra, bisogna saperlo se si vuole arrivare al top». Io, poi, non mi ritengo un negoziatore; bisogna essere molto più freddi. La mia strategia è avere più opzioni: se per esempio cerco una squadra sa che mi piace un portiere valutato tra i 7 e i 10 milioni, magari me ne chiedono 15. Ecco che è importante avere subito un piano B, ma non solo: bisogna avere una lista di alternative la più lunga possibile”.
Ad esempio un ritorno in pista di Adrien Rabiot, che Walter Sabatini aveva praticamente in mano nell’ultima stagione di Garcia, prima che l’affare sfumasse per un litigio con la ingombrante madre del francese, che voleva parlare con l’allenatore. Intendiamoci, Monchi sa bene che Barcellona e Juventus (in modo più defilato anche l’Inter) sono da tempo sull’obiettivo e possono esercitare un volume di fuoco superiore a quello giallorosso, però proprio i buoni rapporti col Psg potrebbe magari convincere il club a cedere in prestito il 23enne talentuosissimo centrocampista fino a giugno.
Sempre per il centrocampo, oltre a van de Beek (Ajax), piace anche Ozyakup del Besiktas, Emery stravede per Under (che comunque vuole rinnovare con clausola) e che quindi l’Arsenal sia pronto all’affondo per 50 milioni, c’è da riportare il solito rosario per la difesa. Marcano sembra in uscita e per sostituirlo – a parte i più costosi Nastasic (Schalke) e Caio (San Paolo) – si fa il nome anche di Rugani, che nella Juve fa sempre più fatica a trovare spazio.
(Gazzetta dello Sport – M. Cecchini)
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