AS ROMA NEWS CANDELA MOURINHO RINNOVO – «Spero che i Friedkin ci facciano presto una sorpresa e annuncino il rinnovo del contratto di Mourinho. In caso contrario, il clima fino alla fine della stagione sarà teso».
Vincent Candela, intervistato dal Corriere della Sera, ne ha viste tante e per questo c’è da credergli quando dice che lo scenario che si sta prefigurando non fa presagire nulla di buono. Da una parte Mou che «reclama» una chiamata per il contratto, dall’altra una proprietà che non ha ancora fatto una mossa.
Come si gestisce una situazione così?
«Aspetto da inizio stagione il rinnovo di Mou. Sarebbe un grande segnale per la piazza, per i calciatori e per il futuro. Sarebbe difficile arrivare a fine stagione con un allenatore in scadenza. Lui si trova bene, penso e spero che il presidente sia d’accordo».
Rispetto agli anni passati, però, Mourinho ha attirato anche molte critiche…
«Vincere è importante e Mourinho l’ha dimostrato in tutta la sua carriera. Io, però, penso che giocando bene sia più facile vincere. Ci sono alcune situazioni in cui si può vincere anche giocando delle partite sporche, però quando sei al completo è bello vincere giocando bene».
Problemi sulle fasce, ci vorrebbe un Candela…
«Spinazzola ha avuto qualche problema fisico, a me piace molto Zalewski che si è trovato bene a sinistra. Dovrebbe avere continuità nel ruolo perché se una volta gioca davanti, una dietro e una a destra diventa difficile per un ragazzo giovane».
Che partita si aspetta contro l’Udinese?
«Una partita da vincere ad ogni costo. Con le buone o con le cattive».
Il 14-0 in Francia-Gibilterra nelle qualificazioni europee?
«Già 5 o 6 gol di scarto bastano e avanzano, 14 sono troppi. È vero che fermarsi in una partita è una mancanza di rispetto, ma anche segnarne così tanti…».
E il mancato rigore in favore dell’Ucraina contro l’Italia?
«Non sono così sicuro che fosse rigore, mi dispiace che sia coinvolto Cristante, però credo che l’Italia si sarebbe qualificata comunque agli spareggi. Non c’è bisogno di fare una polemica, anche se mi dispiace per l’Ucraina».
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