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Rassegna stampa

Capitano sì o no? La città è divisa, ma non la Roma: la fascia è di Dzeko

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NOTIZIE AS ROMA DZEKO CAPITANO – Che poi, a conti fatti, la preoccupazione fino a qualche giorno fa era semplicemente quella di vederlo con un’altra maglia. Tra l’altro, alla prima da juventino proprio contro la Roma, all’Olimpico. Ed invece domenica il destino di Edin Dzeko sarà ancora una volta rovesciato rispetto alle aspettative. In passato gli era già successo nel gennaio 2018 (ad un passo dal Chelsea) e nell’estate 2019 (vicino all’Inter).

In quei casi, però, Dzeko non era il capitano della Roma e ritrovarsi poi di nuovo giallorosso è stato più semplice del previsto. Questa volta, invece, c’è qualcosa di diverso e cioè proprio quella fascia lì, quella che indossa oramai da «titolare» da gennaio, quando Florenzi decise di andare al Valencia. Ed allora negli ultimi giorni Roma si è divisa: giusto dargliela ancora o meno? Per la Roma il problema non esiste, contro la Juventus il bosniaco sarà il capitano della squadra. Tanti tifosi, però, lo criticano perché si era già promesso ai bianconeri, i rivali di sempre, mentre molti altri lo «assolvono» perché la cessione l’avrebbe cercata il club e non lui.

La questione è reale e non filosofica. Lo stesso Edin, in cuor suo, non ci è rimasto bene quando ha capito che una parte della tifoseria non lo vorrebbe più capitano. «Ma io non penso tanto alla questione della fascia, quanto alla testa del giocatore – dice Roberto Pruzzo, uno che Edin punta ad agganciare nella classifica dei bomber giallorossi di sempre – Dzeko va recuperato a tutti i costi, deve essere convinto del fatto di restare e deve rimanere concentrato per il bene della Roma». Già, anche perché in cinque stagioni ha garantito 106 gol in 222 partite e se c’è un uomo che può cambiare il volto della squadra quello è proprio Edin.

«La Roma vada avanti con lui – dice l’attore Massimo Ghini – È il capitano di questa squadra, il leader incontrastato. E così deve restare anche in questa stagione». Parere sostanzialmente condiviso anche da Giacomino Losi, storico capitano della Roma degli Anni ‘50 e ‘60, quando indossò la fascia per ben 299 volte. «E penso che tocchi ancora a lui. Era il capitano della Roma prima di questa trattativa, deve restare tale anche ora. Non vedo perché non dovrebbe esserlo più. È vero, sembrava in procinto di andare alla Juve, ma non ci è andato. E poi bisognerebbe vedere quanto era davvero vicino ai bianconeri…».

Un club che, ad esempio, conosce bene Angelo Di Livio. Lui, da tifoso romanista, con la Juventus ha giocato sei anni (e 269 volte): «È gisto che Dzeko indossi ancora la fascia. Chiusa l’ipotesi di andare ai bianconeri, è normale che sia così. Anche perché è il giocatore più carismatico della Roma». Chiusura con Ciccio Graziani: «Intanto Edin deve giocare, guai a tenerlo ancora in panchina. Le storie di mercato esistono da sempre, giusto che la fascia resti a lui. I tifosi gli sono affezionati, basterà un gol per dimenticare tutto…».

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I compagni, del resto, non hanno dubbi. Dzeko viene visto ancora come il capitano della squadra e, in generale, la soddisfazione più grande è vederlo ancora lì, con loro, a combattere per il bene della Roma. Ad iniziare da Lorenzo Pellegrini, che poi di Edin è grande amico ma anche vicecapitano. La fascia, nel caso si fosse deciso di cambiare, sarebbe finita proprio a lui. Che è il primo, però, ad aver rimarcato come debba restare sul braccio di Edin.

Piuttosto, Dzeko dovrà chiarirsi presto con Fonseca, mettendo da parte le frizioni emerse dopo la figuraccia con il Siviglia. Da allora il rapporto tra i due è sfilacciato e tra i motivi per cui Dzeko aveva deciso di andare alla Juve c’era anche questo. Il futuro di Fonseca, tra l’altro, è sempre più in bilico e l’allenatore ha capito come la fiducia nei suoi confronti sia minore di prima. All’interno del club, ma anche della squadra.

L’ombra di Allegri, tra l’altro, è lì, pronta ad allungarsi sul portoghese in caso di sconfitta pesante con la Juventus. Insomma, per rimettere le cose a posto Fonseca ha bisogno proprio di Dzeko, dopo che i due a Verona hanno concordato insieme come fosse meglio che Edin non giocasse. «L’ho voluto preservare, ma se ne avessi avuto bisogno lo avrei utilizzato. Quel bisogno però non c’è stato», ha detto alla fine della gara lo stesso Fonseca. Tesi discutibile, considerano che la Roma sul campo ha pareggiato e non vinto (al di là poi dello 0-3 a tavolino). Insomma, c’è da chiarirsi davvero. E anche aiutarsi a vicenda. Perché Fonseca è l’allenatore e Dzeko ancora il capitano…

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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