Tammy Abraham

AS ROMA NEWS FEYENOORD ABRAHAM DESSERS – Penseranno soprattutto a portarsi la coppa a casa e ad aiutare la propria squadra a vincere questa finale. Ma poi, è normale, ci sarà anche dell’altro, quei pensieri che volano e accompagnano le coppe, come le finali, La Gazzetta dello Sport.

Già perché in Roma-Feyenoord di stasera ci sarà una sfida in più, per alcuni versi speciale, che è poi quella a distanza tra Tammy Abraham e Cyriel Dessers che si contendono il titolo di capocannoniere della Conference a suon di gol: 9 per il centravanti inglese della Roma, dieci per il belga (naturalizzato nigeriano) del Feyenoord. Stasera si contenderanno il titolo e Gianluca Mancini ieri è stato chiaro, in tal senso: «Spero proprio che alle 23.30 di domani stasera (oggi, ndr ) Tammy possa festeggiare il titolo di capocannoniere». Che poi vorrebbe dire quasi sicuramente anche portare a casa la coppa…

Gia, anche perché per Tammy vorrebbe dire pure entrare di diritto nella top five dei marcatori stagionali di sempre della Roma, visto che con i suoi 27 gol oggi è sesto, a -1 da Guaita e -2 da Volk (in vetta Dzeko con i 39 centri del 2016-17). Sarebbe un altro piccolo successo in più, dopo esser diventato il miglior marcatore della Roma all’esordio in giallorosso e il miglior marcatore inglese stagionale della Serie A.

«Segnare in finale sarebbe un sogno per me e per tutti i miei compagni, soprattutto se poi dovessimo vincere la coppa — ha detto il centravanti giallorosso pochi giorni fa —. Sogno momenti come questo da quando sono bambino ma a me basta vincere, non importa alla fine chi segna. Voglio vincere e basta». Se poi, però, dovesse portarsi a casa anche il titolo di capocannoniere ancora meglio. «Abraham è un ottimo giocatore — ha detto ieri l’austriaco Gernot Trauner —. È molto forte ed è dotato di buona tecnica. Penso che sia l’attaccante più forte contro cui ho giocato fino ad oggi».

Dall’altra parte, però, bisognerà fare attenzione soprattutto a Dessers che, con 10 gol in 12 partite, è stato l’uomo più importante del Feyenoord in questa Conference. Un percorso strano il suo, contraddistinto da un inizio di stagione allo Shakhtar Donetsk e da un campionato olandese avaro di soddisfazioni personali (9 gol in 27 partite). E anche in Conference ci ha messo un po’ a carburare (a secco nelle prime tre giornate), segnando poi 10 reti nelle ultime 9 partite della coppa.

Dopo un gol ama esultare abbracciando la bandierina del calcio d’angolo ed in più di un’occasione ha preso posizione pubblicamente nella lotta al razzismo. «Non sono un fuoriclasse, ma riesco a fare più o meno tutto a buon livello — ha detto qualche giorno fa —. Il titolo di capocannoniere? Sarebbe fantastico, vorrebbe dire aver lasciato il segno. In finale spero di giocare la miglior partita della mia carriera». Speranza, ovviamente, che la Roma si augura non si realizzi. E con lei anche Tammy Abraham, l’altro pretendente al titolo…



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