Non è stata la prima volta, non sarà l’ultima. Luciano Spalletti, nella notte di Oporto, ha chiamato a raccolta per l’ennesima volta i tifosi. Non si è lanciato in appelli, in genere poco graditi soprattutto dalla parte più calda della curva, ma con candore ha ammesso. O, per meglio dire, ha sperato: «Mi aspetto che i tifosi siano presenti, saranno loro la nostra prima arma. Non giocheremo per lo 0-0, si divertiranno». Sarà davvero così? E domani, per l’esordio dell’anno in casa, la Roma potrà contare sull’affetto della sua gente?

CON L’UDINESE – Sugli spalti, contro l’Udinese, per la prima partita della stagione all’Olimpico, ci saranno circa 30 mila tifosi. Ai 17 mila abbonati, ammesso che entrino tutti, vanno sommati i 9 mila tagliandi scarsi venduti fino a questo momento, la Sud presenterà un colpo d’occhio, considerando anche lo spicchio attaccato alla Monte Mario, con 10 mila persone, quasi tutte abbonate (per ora venduti meno di 1000 biglietti nel settore più popolare). Numeri ben diversi da quelli a cui era abituato Spalletti nella sua prima esperienza romanista (l’11 settembre 2005, suo debutto all’Olimpico in campionato, c’erano 37mila spettatori, e la Roma aveva rischiato la B pochi mesi prima), ma che rispecchiano in pieno la situazione di questi ultimi tempi. A lui e alla squadra il compito di riprovare a portare la gente allo stadio: magari non i gruppi organizzati, che sembrano intenzionati a continuare la loro battaglia contro le barriere seguendo la Roma solo in trasferta, ma tutte quelle persone che, per un motivo o per l’altro, decidono di vedere la partita da casa.

CON IL PORTO – Anche martedì ci si aspetta la solita cornice di pubblico, 30 mila o poco più, ma al contrario della sfida di domani contro i friulani, quella con il Porto sarà una partita decisiva, da dentro o fuori. E considerando come in 11 contro 11 la Roma abbia messo alle corde l’avversario, giocare in casa con la spinta dei propri tifosi potrebbe essere davvero l’arma in più. Escluso Vermaelen, squalificato, Spalletti avrà tutti a disposizione, senatori e nuovi acquisti, ed è possibile che molti, dovendo fare una scelta tra le due partite per motivi economici, decidano di esserci in quella più importante.

AIUTO – D’altronde, che la Roma abbia bisogno del tifo è cosa nota, e lo dicono i protagonisti ogni volta che viene tirato fuori l’argomento. Lo ha fatto Spalletti, come Nainggolan e De Rossi. Totti si è detto pronto a scendere in campo per risolvere la situazione. Per adesso però ognuno rimane cristallizzato sulle proprie posizioni e tecnico e giocatori sono costretti a fare di necessità virtù. In passato erano i tifosi a spingere la squadra, adesso la speranza di tutti a Trigoria è che succeda il contrario. E che i risultati, oltre a soldi e prestigio, riportino affetto e calore.

(Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli)



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