Elio Capradossi

(La Repubblica – F. Ferrazza) «Sapeva che Di Francesco gli avrebbe dato fiducia, prima o poi. Gli diceva sempre di farsi trovare pronto. E così stato”. È Corrado Capradossi a raccontare l’emozione del figlio Elio, ventiduenne, all’esordio assoluto con la maglia della Roma a Cagliari. Lui che proprio domenica ha festeggiato il suo compleanno commuovendosi davanti alla tv, dopo una vita vissuta da appassionato di rugby ( è stato direttore generale della vecchia Rugby Roma). Ha anche provato a trasmettere questo amore al figlio, Corrado, portandolo a vedere le partite della palla ovale al Tre Fontane.

«Sì, mi portava sempre — ha ammesso Elio al fischio finale della gara vinta a Cagliari e giocata titolare al posto dell’infortunato Manolas -. E dedico l’esordio proprio a papà, è il mio regalo per il suo compleanno. È stato emozionante». E tutti hanno aiutato Capradossi, ragazzo nato in Uganda da padre, appunto, italiano, e mamma congolese, trasferendosi a Roma all’età di due anni. Ha avuto un veloce passaggio da ragazzino nella Lazio, poi la Lodigiani, prima di arrivare a Trigoria, nel 2010. «Complimenti amico mio», gli ha scritto ieri Strootman, da sempre idolo di Elio, suo punto di riferimento soprattutto nel periodo dell’infortunio al ginocchio sinistro (rottura del legamento crociato nel settembre 2015), durante una gara dell’Under 20. Intanto la Roma, dopo Cagliari, tornerà a lavorare domani, mentre Monchi lavora sul rinnovo di Alisson, per provare a blindare il super portiere brasiliano nella capitale.



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