NOTIZIE AS ROMA CAPRARI – Sarà come un derby. Gianluca Caprari, da lupacchiotto, ne ha giocati e vinti tanti e domani sera, se vincerà il ballottaggio con Defrel, andrà alla ricerca del primo gol alla Lazio in serie A.
La storia dell’attaccante della Sampdoria, cresciuto nel quartiere La Rustica, si incrocia più volte con quella della Roma: dalle soddisfazioni per le vittorie di un gruppo d’oro, lo scudetto Primavera nel 2011 con i vari Verre, Florenzi e Viviani, alla mancata affermazione con la prima squadra.
Cosa rappresenta la Roma?
“Ho vestito i colori giallorossi a partire dai 10 anni. In quel periodo avevo il poster di Totti in camera. Il capitano è stato un punto di riferimento. Ho avuto la fortuna di ammirarlo da vicino e di giocare qualche partita assieme a lui”.
Da quattordicenne raccattapalle, lei mise il suo zampino su una vittoria contro il Palermo. Ricorda quanto si arrabbiò Zamparini?
“Non feci altro che posizionare il pallone nei pressi della bandierina. Furono bravi Taddei e Mancini a confezionare velocemente il gol”.
Perché solo due esperienze fugaci in serie A?
“Esordii con Montella in Champions e nell’agosto 2011 Luis Enrique mi fece giocare, da titolare, i preliminari di Europa League. L’eliminazione complicò tutto: i giovani che aveva in mente di schierare il tecnico spagnolo erano un po’ presi di mira. Roma è un ambiente difficilissimo per chi deve crescere”. In A non ha mai segnato contro la Lazio.”Ricordo molte vittorie con le giovanili: un vittoria per 7-1, ne segnai due”.
Sulla sfida di domani sera?
“Non dobbiamo avere paura: sarebbe bello ripetere la partita vinta a fine gennaio, all’Olimpico, contro la Roma”.
(Il Messaggero – M. Callai)
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