Rassegna stampa
Caso Diawara, ricorso respinto: resta il ko per 0-3
ULTIME NOTIZIE AS ROMA CASO DIAWARA – Tempo per presentare reclamo al Collegio di Garanzia del Coni c’è (circa 30 giorni), ma la Roma deciderà solo nelle prossime ore se insistere o meno. La società giallorossa, infatti, vuole ponderare bene le prossime mosse dopo che la Corte Sportiva d’Appello ha respinto il ricorso presentato per il «caso Diawara», riferisce la Gazzetta dello Sport.
Il centrocampista ex Bologna, infatti, prima dell’esordio in campionato a Verona non era stato inserito nella lista dei 25 e il giudice sportivo non aveva omologato il risultato del campo (0-0) assegnando alla Roma la sconfitta a tavolino per 3-0. Da Trigoria non avevano mai negato l’errore, puntando invece l’accento sul fatto che il mancato inserimento di Diawara non avesse portato alcun vantaggio perché, in sostanza, la casella che lui non aveva occupato non era stata occupata da nessun altro. La tesi difensiva portata avanti dall’avvocato Antonio Conte puntava proprio su questo, a distinguere tra dolo ed errore, ma non è stata accolta.
Secondo la Corte d’Appello della Figc il ricorso della Roma «è infondato» e nelle motivazioni si sottolinea come la stessa società abbia «ammesso la violazione». La Corte ha poi evidenziato che «l’utilizzo di un calciatore non inserito nell’elenco dei 25 comporta la perdita della gara. Trattasi di un evento grave e la sanzione deve essere considerata usuale nonché espressamente prevista dall’ordinamento sportivo. Non può, peraltro, giovare alla società reclamante (la Roma, ndc ) il richiamo all’istituto dell’errore né al principio di buona fede».
Soddisfatto il Verona, rappresentato dall’avvocato Stefano Fanini, decisamente di umore opposto la Roma: «Reputo questa sentenza profondamente ingiusta – ha detto il Ceo Guido Fienga – . Si è persa un’occasione per intervenire e modificare un’evidente lacuna normativa, ma soprattutto non si è voluto evitare che venisse comminata una sanzione palesemente sproporzionata rispetto al fatto commesso. Abbiamo fatto il massimo depositando un ricorso di grande importanza, che proponeva una soluzione giuridica che avrebbe permesso un giusto riesame di equità su questa norma che non distingue l’errore dal dolo. Riservandoci di analizzare ulteriori nostre azioni, ci limitiamo a prendere atto che si è semplicemente deciso per una drastica chiusura a qualsiasi ipotesi di revisione di tale norma che riteniamo iniqua e ingiusta». La Roma, tra l’altro, aveva chiesto che venisse ascoltato il team manager Gianluca Gombar, ma anche in qui la Corte è stata chiarissima: «Del tutto inammissibile».
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