Radja Nainggolan

(Corriere della Sera – L. Valdiserri) Gira e rigira, si ritorna al punto di partenza. Cioè a Radja Nainggolan. L’ultima parola (o la penultima?) su Capodanno-gate, con il video del Ninja che beveva, fumava e bestemmiava, postato sui social dallo stesso giocatore, può arrivare oggi con la conferenza stampa di Eusebio Di Francesco alla vigilia di Roma-Atalanta. Ne parlerà? Lo convocherà? Lo annuncerà tra i titolari? Dal 1 gennaio a oggi il tempo non ha lavorato a favore del calciatore. Resta forte l’ipotesi della panchina per il belga ma, dovendo fare una percentuale tra le altre soluzioni, l’esclusione dai convocati sembra più probabile del perdono totale dopo la multa.Nel suo discorso alla squadra di mercoledì, Monchi non ha toccato il problema. Con Nainggolan aveva già parlato al telefono e ogni riferimento diretto sarebbe stato eccessivo. Ma le parole sui comportamenti da tenere erano chiare a tutti.

Non è un caso che Kostas Manolas, ieri a Sky Sport, abbia ripetuto a memoria le parole di Monchi: «Sono d’accordo con lui. Dobbiamo avere una mentalità vincente e giocare sempre per vincere. Chi non ce l’ha non deve avere spazio alla Roma. Radja? Lui sa di aver sbagliato e si è scusato. È un campione e un giocatore importante per la squadra, abbiamo bisogno di lui». Nainggolan, per la sua generosità, è molto popolare tra i compagni. Le ragioni sportive lo vorrebbero in campo domani. Ma le regole di un club, anche quelle che riguardano la sua immagine, possono avere più peso persino di quelle del campo. La cosa da evitare è il muro contro muro. Nainggolan ha scelto la Roma, rifiutando offerte più ricche per soldi e titoli. Non accetterà a cuor leggero un trasferimento, nel caso in cui alla Roma pensassero che è venuto il momento di cambiare. Ma questo è il futuro, il presente è l’Atalanta.



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