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Rassegna stampa

Caso plusvalenze: da Spinazzola a Cristante ad Akpa Akpro e gli altri scambi

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AS ROMA NEWS PLUSVALENZE FITTIZIE – Sette giocatori in uscita e quattro in entrata. Sono in tutto 11 le operazioni della Roma considerate sospette dalla Guardia di Finanza, ognuna legata almeno ad un’altra, scrive La Gazzetta dello Sport.

Si parte dal 2017, quando l’asse tra Roma e Sassuolo era già rovente da un po’. È l’estate in cui Eusebio Di Francesco dai neroverdi sbarca a Roma e con lui torna pure Lorenzo Pellegrini (che non è tra gli indagati). I due club trattano a lungo Berardi, alla fine arriva Gregoire Defrel, pagato 20,375 milioni di euro (2.884.000 a bilancio nel 2017, il resto nel 2018). Contemporaneamente, però, la Roma cede al Sassuolo due gioielli del vivaio: Riccardo Marchizza (capitano della Primavera) per 3 milioni e Davide Frattesi per 5, mantenendo percentuali di rivendita su entrambi (50% Marchizza, 30% per Frattesi). Le operazioni furono parallele e il costo dei baby fu scalato dal prezzo di acquisto di Defrel.

Poi nel 2018 l’operazione fatta con l’Atalanta, a cui la Roma cede Marco Tumminello, promettente attaccante della Primavera che l’anno prima era andato in prestito in B, al Crotone (10 presenze e 3 gol, con uno stop di 6 mesi per la rottura dei legamenti del ginocchio). Contemporaneamente in giallorosso sbarca Bryan Cristante, in prestito proprio per 5 milioni di euro, la stessa cifra. Il centrocampista sarà poi messo a bilancio l’anno successivo, quando la Roma ne acquisirà il cartellino, per 27,6 milioni di euro. Il 2019, invece, è l’anno dello scambio Spinazzola-Luca Pellegrini, che fece discutere per la valutazione del terzino giallorosso, che aveva giocato solo 18 gare in A, tra Roma e Cagliari (in prestito).

Quindi il 2021, con l’operazione messa in piedi tra Roma e Verona per portare in giallorosso il difensore albanese Kumbulla, uno dei pezzi pregiati del mercato dell’epoca. Agli scaligeri andarono Cetin, Cancellieri e Diaby (quest’ultimo arrestato un mese fa per il possesso di 160 grammi di hashish, due di cocaina e 60mila euro in contanti). L’operazione venne fatta in prestito, come da comunicato ufficiale che sottolineava «un saldo netto negativo per la Roma di 2 milioni e un ulteriore impatto negativo di 13,5 milioni al momento del verificarsi dell’obbligo di acquisizione, a cui aggiungere un corrispettivo variabile di 3,5 milioni a favore del Verona». A bilancio Kumbulla fu messo per 29,5 milioni, Cetin per 7,837, Cancellieri e Diaby per 2,5 a testa.



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