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Rassegna stampa

C’è ancora un lieto fine per la Roma

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AS ROMA NEWS SALERNITANA – Di bello c’è, come spesso è accaduto in quest’annata, il pubblico, 64 mila tifosi che meritano di lottare per il vertice e che ricordano con il cuore capitan Agostino. Di buono c’è invece il risultato: la Roma, in rimonta (e in 3 minuti), supera la Salernitana (2-1) e Mourinho, pur ammettendo di sentirsi escluso dalla corsa Champions, si tiene stretto il quinto posto (sarà complicato, guardando il calendario, difenderlo) con l’undicesimo risultato utile di fila in campionato, scrive Il Messaggero.

All’Olimpico c’è però da analizzare anche la prestazione dei giallorossi. Cioè la grande sofferenza per superare l’ultima in classifica. L’unico alibi, se proprio bisogna concederlo a questo gruppo, è il pensiero alla partita di giovedì che può valere la stagione, il ritorno dei quarti di Conference contro il Bodo Glimt. Ecco che qualche giocatore cammina e altri addirittura che si muovo svogliati. Operazione risparmio per la coppa, prendiamola così.

Ma nel pomeriggio del ritorno tra i convocati di Spinazzola, Josè fa comunque gli interventi giusti per conquistare il successo, azzeccando le sostituzioni, come non è invece successo in Norvegia quattro giorni fa. E, pescando dal mazzo, trova gli ex titolari Vertetout e Zaniolo, più il jolly Perez che dà il vià al ribaltone, concluso poi dal senatore Smalling. La panchina, (paradosso della giornata: il portoghese l’ha spesso snobbata), ha insomma fatto la differenza.

Il mini turnover con cui Mourinho ha cominciato la gara è quindi mirato al match da dentro o fuori contro il Bodo che, avversario già nella fase a gironi, giovedì sera si ripresenterà all’Olimpico. Dopo il viaggio in Norvegia, rientra Smalling, con la conferma di Kumbulla per far riposare Mancini che è in panchina, a sinistra riappare El Shaaarawy al posto di Zalewski e davanti c’è Felix accanto ad Abraham e a sostituire lo squalificato Pellegrini. Mosse che non aiutano la Roma, tant’è vero che le tre riserve non finiranno la partita.

Kumbulla, fuori dopo il primo tempo, regala alla Salernitana la punizione del vantaggio, El Shaarawy, ormai fuori dal coro, si pappa il gol del possibile pari e Felix, attaccante per tornare al 3-4-1-2, conquista solo una raffica di punizioni e, prima di uscire, anche lui spreca di testa la chance per l’1-1. La Roma, sicuramente distratta dalla coppa che è il vero obiettivo stagionale, fino all’intervallo somiglia a quella fiacca della ripresa contro il Bodo.

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Lenta e macchinosa di suo e limitata dal pressing che gli avversari, nella circostanza i resti della formazione di Nicola arrivata nella Capitale senza gli ex giallorossi Fazio e Perotti e la punta Bonazzoli. Oliveira e Mkhitaryan si sforzano a costruire qualche azione decente, ma i giallorossi giocano sempre sotto ritmo. Il 3-5-2 granata si regge sul dinamismo di Ederson e l’esperienza di Ribery. E dietro Radovanovic e Ranieri riescono a silenziare Abraham.

Rui Patricio, intanto, se la prende con i compagni in barriera quando Radovanovic lo supera, dopo il tocco di Ribery, su punizione. L’arbitro Volpi, scatenato con le ammonizioni (13 gialli), si perde intanto il rigore su Mkhitaryan, spinta di Obi. E il Var Mazzoleni non lo aiuta nella decisione.

La Roma di scorta diventerà decisiva. Tornano Zaniolo, con Kumbulla che resta negli spogliatoi, e il 4-2-3-1. A metà tempo, la svolta: entrano Zalewski, Perez e Shomurodov, fuori El Shaarawy, Oliveira e Felix. E dopo la parata di Rui Patricio che, sventando il colpo del ko di Kastanos, tiene in partita i compagni, spazio pure a Veretout, chiamato a equilibrare, davanti alla difesa, il 4-1-4-1 al posto di Cristante.

Zaniolo fin lì ha usato il sinistro per spaventare Sepe. Quando Mkhitaryan acchita il pallone a Perez, parte il sinistro vero per il riscatto e il pari. Veretout invece pennella su punizione per il tap in di Smalling che certifica il successo (21° gol su palla inattiva). Zaniolo fa in tempo a sbagliare una rete grande così su invito di Shomurodov e Mourinho a chiarire in campo con Nicola e il suo staff prima dello sfogo postdatato di Sabatini.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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