(Il Messaggero – U. Trani) Finalmente il pubblico, ed è giusto partire dalla cornice, si adegua al derby d’alta classifica: saranno quasi 60 mila gli spettatori. Merito dell’evidente (e certificato) senso di appartenenza di Di Francesco e Inzaghi che, con le prestazioni e soprattutto i risultati, sono riusciti a coinvolgere nuovamente le tifoserie. Il rendimento della Roma e della Lazio inorgoglisce la Capitale e crea di conseguenza un po’ d’invidia nelle altre città d’Italia che hanno due club anche più blasonati: in classifica hanno raccolto 55 punti, 28 i biancocelesti e 27 i giallorossi, addirittura entrambe con una partita in meno. Più dell’Inter e del Milan arrivate per ora a quota 49, 30 punti dei nerazzurri e 19 dei rossoneri, nonostante siano state enfatizzate dai media nazionali, durante l’ estate, le strategie delle loro proprietà cinesi. All’Olimpico, nel tardo pomeriggio (ore 18), c’è insomma in palio, più che il primato cittadino, la candidatura per il titolo. Perché, mai come in questa stagione, i club di Pallotta (sarà davanti alla tv in un pub di Boston) e Lotito (presente come sempre in tribuna) hanno il dovere di provarci. Fin qui hanno dimostrato, fin qui, di meritare almeno il posto in zona Champions. Ma l’ambizione di Eusebio e Simone non va frenata, accontentandosi di arrivare tra le prime 4.
SERIE POSITIVA – Il derby, piazzato al 13° turno, è di grande appeal. A confermarlo sono i numeri che accompagnano la Roma e la Lazio in campo: Di Francesco ha raccolto 5 successi di fila, contando anche quello di prestigio contro il Chelsea in Champions; Inzaghi ha battuto il record di vittorie di fila, 9 tra campionato ed Europa League, e solo il rinvio della gara contro l’Udinese non gli ha permesso di contare fino a 10. I pareggi, al momento, non gli appartengono: nessuno per Di Francesco e solo 1 per Simone. Giocano, insomma, sempre per i 3 punti. All’Olimpico come in trasferta, dove i giallorossi e i biancocelesti viaggiano con l’en plein rispettivamente di 5 su 5 e 6 su 6. Vanno, dunque, più forte fuori che in casa. L’ultimo ko interno, per entrambe le squadre, contro il Napoli. E’ l’unico stop della Lazio, il 20 settembre, e il 2° della Roma, il 14 ottobre, dopo il 1° contro l’Inter del 26 agosto.
SPESSORE INTERNAZIONALE – E, a rendere ancora più significativo questo derby, c’è il comportamento nelle coppe: la Lazio, già qualificata con 2 turni d’anticipo, è l’unica squadra dell’Europa League ad aver vinto 4 partite su 4 ; la Roma, vicina alla promozione agli ottavi, è prima in Champions davanti alle big del suo gruppo, il Chelseadi Conte e l’Atletico di Simeone. Il match dell’Olimpico ha, dunque, la priorità sugli impegni continentali della prossima settimana. Anche nelle scelte degli allenatori che penseranno a oggi più che a domani. Nainggolan è il dubbio di Di Francesco: in stand by Pellegrini. Immobile è quello di Inzaghi: pronto Nani falso nove. Stamattina provino per entrambi che vogliono esserci.
PERCORSO DIVERSO – Il sistema di gioco è differente per le caratteristiche dei giocatori, ma il 3-5-1-1 di Simone riesce a essere aggressivo quanto il 4-3-3 di Eusebio. L’equilibrio appartiene, comunque, a entrambi. La Lazio ha, però, una formazione base: è la stessa da 4 partite di campionato (sarebbero diventate 5, contando quella con l’Udinese). La Roma, in serie A, non ha mai concesso il bis da una partita all’altra, cambiato 14 volte su 15 partite (Champions compresa).
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