(Gazzetta dello Sport – A. Pugliese) Non sarà facile, perché questo lo dicono prima di tutto i numeri. Con la Roma che in campionato fatica a fare gol (uno solo quello segnato nelle ultime tre partite) e il Genoa che da quando c’è Davide Ballardini è diventata una squadra impermeabile. Ecco perché Di Francesco ha bisogno di aumentare le soluzioni sotto porta, incrementare le possibilità di far male e diventare imprevedibili. Ed ecco perché oggi ci sarà sempre più spazio per Cengiz Under (più dal via che in corsa), l’uomo che a un certo punto gli ha risolto il problema dell’imprescindibilità di Dzeko in fase realizzativa. E forse non è un caso neanche che la Roma abbia smesso di segnare in campionato proprio nel momento in cui Under si è accomodato ai box: Bologna, Fiorentina e Lazio, anche se contro i biancocelesti è entrato in corsa, nel secondo tempo. È vero, in mezzo c’è anche la sfida di Champions con il Barcellona, quel 3-0 che sta colorando la quotidianità giallorossa. Ma quella è stata una gara diversa, particolare, per alcuni versi anche atipica.
COME VINCENZINO Insomma, con Under in campo la Roma è sicuramente più pericolosa di quanto non lo sia senza. Non a caso quando Di Francesco ha deciso di lanciarlo con il Barcellona, per l’assalto finale, gli ha dato solo due concetti così, veloci veloci: «Entra e fai gol». perché se c’è una cosa che a Di Francesco piace di Under è la sua capacità di calcio, quel tiro secco che ruba il tempo al difensore e spesso accorciare anche i tempi di reazione del portiere. «Per la velocità di esecuzione e il modo in cui prepara il tiro, nascondendo le sue intenzioni, Cengiz mi ricorda Vicenzo Montella», ha detto tempo fa il tecnico giallorosso. Montella, insomma, un paragone lussuoso e forse anche scomodo. Ma, di certo, non uno che faticasse a a fare gol. Esattamente come non fa fatica l’attaccante turco, uno che prima di farsi male aveva realizzato 5 gol pesantissimi in meno di venti giorni (tra l’11 febbraio e il 3 marzo).
LA CONTINUITA’ «Under è rientrato da pochissimo e credo che questi due spezzoni di gara contro Barcellona e Lazio gli abbiano dato la continuità per affrontare una partita intera – ha detto ieri Di Francesco – In nazionale l’ho visto giocare anche come seconda punta, è un ruolo che può fare benissimo. Ma sono sempre dell’idea che le cose vadano preparate, non si fanno a caso. Lui rispetto agli altri ha però un vantaggio: capisce poco o niente d’italiano e questo è una cosa positiva perché ai ragazzi dico sempre di tapparsi le orecchie e lui non ne ha bisogno. E la dimostrazione è proprio poi come scende in campo». Esattamente come servirà che faccia anche questa sera, considerando le difficoltà che ha la Roma ad affrontare squadre che si chiudono, che non ti concedono spazi e verticalità.
IL TRIDENTE Già, perché poi quello che risalta sono soprattutto quei 12 soli gol subiti dal Genoa guidato da Ballardini (tra l’altro, con 10 clean sheet su 20 gare), meglio ha fatto solo la Juventus con 7. Numeri che testimoniano la bravura dei liguri nel sapersi chiudere, nel non concedere spazi e nel difendersi con le due linee (difesa e centrocampo) strettissime. Se poi dovesse succedere che la Roma non riesca a segnare neanche stavolta, i giallorossi eguaglierebbero il record negativo di tre partite consecutive in campionato senza reti all’attivo, record che risale addirittura al marzo 1994, oltre 24 anni fa. Ecco perché Under stasera servirà come il pane ed ecco perché Di Francesco oggi sceglierà il tridente con gli uomini maggiormente avvezzi al gol: Dzeko (20), El Shaarawy (8) e Under (6). È vero, Defrel e Perotti non ci sono. Ma Schick? Per ora nelle gerarchie è dietro. Tocca ad Under, uno che sa far gol.
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