(Il Messaggero – A. Angeloni) Under in gruppo. Buono a sapersi, perché quel ragazzino turco, guarda caso, è diventato un indispensabile. La sua vivacità, da febbraio in poi, è stata determinante. Gol, assist, qualche difettuccio ancora da limare, ma insomma, il giocatore c’è, lo abbiamo visto. La Nazionale lo ha portato via per qualche settimana, prima un infortunio al ginocchio, poi un risentimento muscolare. Il turchetto ha saltato Bologna, Barcellona e Fiorentina. Un punto solo per la Roma e in gol è andato solo Dzeko. Un dato che va preso così, come tutti i dati, ma qualcosa ce la dice: la Roma ha bisogno di uno come lui, una spalla per Edin, un esterno vero, come lo voleva DiFrancesco la scorsa estate, ricordate Mahrez? Lui. E torniamo al tema della vivacità, al ritmo, che alla Roma è mancato in queste gare, specie quelle di campionato. La fascia destra è l’anello debole, da inizio stagione. A volte ha funzionato, tante altre no. Una catena senza anelli giusti, in basso e in alto. Karsdorp, sappiamo; Florenzi ha retto bene per un po’, poi ha dovuto stopparsi, lasciando spazio a Bruno Peres, che ha salvato la (sua) stagione con un piedone messo bene davanti ad Alisson, salvando la porta da un gol che non avrebbe (forse) regalato la qualificazione ai quarti di Champions.
PIÙ AVANTI – Under ci ha messo un po’ a imporsi, El Shaarawy bene a sprazzi nel lato che non ama, ma a lui va dato il merito della bella serata contro il Chelsea all’Olimpico. Poi, ancora: Schick mai adattato in quella posizione, dove sono passati anche Gerson e lo stesso Florenzi, in più, di tanto in tanto, Perotti. E torniamo a Under, che sta meglio e si candida per la settimana decisiva, quella del derby, passando per il ritorno impossibile di Champions con il Barcellona, nel quale forse, Di Francesco, lo porterà solo in panchina. Under veniva da una serie incredibile di prestazioni convincenti. Tutto è cominciato a Verona, 4 febbraio scorso. Roma convalescente, con un Natale indigesto. Parte da destra, converge al centro, sinistro: boom, gol. Caspita. Cengiz fa sul serio.
LE PREMESSE – Qualcosa si era intravisto anche in avvio campionato, quando Eusebio lo ha lanciato qualche volta tra i titolari, ma il ragazzo non trovava mai la continuità. Da Verona è diventato un titolare: 2 reti e un assist col Benevento, una decisiva a Udine, in mezzo la rete allo Shakhtar e infine quella al Napoli. La coppia Under-Florenzi alla fine è quella che ha funzionato meglio ed è quella che molto probabilmente vedremo domenica prossima contro la Lazio. La partita della stagione. E non perché è un derby.
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