Luca Parnasi e Mauro Baldissoni

NOTIZIE STADIO ROMA PARNASI – Il deputato milanese Giulio Centemero, tesoriere del partito di Matteo Salvini, intervistato dal Corriere della Sera, è anche il presidente dell’associazione “Più Voci”, che ora è finita nel mirino della Procura di Roma (finanziamento illecito dei partiti) per i 250 mila euro versati nel 2015 nelle sue casse a più riprese da Luca Parnasi, l’imprenditore poi arrestato nell’inchiesta sullo stadio della Roma.

“Io non ho ancora ricevuto alcun avviso dalla magistratura. Qui stiamo parlando di una regolare erogazione liberale ad un’associazione culturale che non è collegata alla Lega. Sono, assolutamente tranquillo perché tutto è stato fatto nel massimo della trasparenza. Quei soldi – risponde Centemero – non sono serviti per le attività del partito, non c’è collegamento tra l’associazione e la Lega”.

Come avete speso i 250 mila euro incassati da Parnasi nel 2015?
“Circa 250 mila. Sono serviti anche per Radio Padania che era in difficoltà e per il sito il Populista. E poi per la presentazione di alcuni libri”.

Anche per «Gli stregoni della notizia» del giornalista Marcello Foa che sta per diventare presidente della Rai in quota Lega?
“Esatto, anche per il libro di Foa”.

Lei conosce bene l’imprenditore Parnasi?
“Sì, lo conosco. Me lo ha presentato Giancarlo Giorgetti. Lo avrò visto 5 o 6 volte”.

Matteo Salvini ha detto di Parnasi: «È una brava persona». Conferma?
“Quando ci ho parlato mi ha dato l’impressione di essere un bravo ragazzo. Parlava della famiglia, della religione. Anche io ho fatto lo scout…”.

Metterebbe la mano sul fuoco sull’innocenza dell’imprenditore Parnasi?
“L’apparenza può ingannare. Ma una persona deve essere considerata innocente fino al giudizio definitivo”.



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