La difesa è diventata un bunker. Undicesima partita in campionato senza subire gol, Rui Patricio dà sicurezza, Mancini è stato attento e ha sfiorato anche il gol con un colpo di testa all’inizio della partita, scrive il Corriere dello Sport. Il difensore ha da poco rinnovato il contratto, è uno dei leader della squadra, il vice capitano: «Mourinho mi ha detto “oggi non hai preso giallo”, è già una soddisfazione (ride, n.d.r.). Da tanto non capitava, ogni fallo prendevo l’ammonizione. Mourinho ci ha fatto complimenti e ha detto che non torna più in panchina perché abbiamo fatto sei punti senza di lui».
La Roma è stata tosta, lucida, ha rischiato pochissimo: «Tutti gli undici titolari e poi quelli che sono entrati hanno fatto qualcosa di più rispetto ad altre volte. Siamo stati compatti, abbiamo sofferto e creato. Ho visto l’azione dell’Atalanta più pericolosa, quella di Freuler, poi poco o niente. Una vittoria che ci fa bene, erano tre punti fondamentali per rimanere attaccati al treno Europa. Peccato per quella occasione di testa».
Lo spirito è stato quello giusto, secondo Mancini: «Se cominciamo ad allungarci o fare una corsa in meno per il compagno è difficile, soprattutto, contro l’Atalanta. Siamo stati bravi, dopo la partita contro il Verona ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti che se non facciamo così… L’atteggiamento deve essere questo. Mancano sempre meno partite, bisogna sbagliare il meno possibile. Con questa cattiveria c’è molta più possibilità di vincere le partite». E’ stata una delle migliori partite in fase difensiva: «Ne abbiamo fatte diverse di partite con questo atteggiamento. Queste prestazioni con squadre come l’Atalanta ti danno fiducia, ma dobbiamo già pensare a giovedì e all’Udinese. All’andata abbiamo vinto 4-1 con l’Atalanta e poi non siamo riusciti a vincere con la Sampdoria. Serve continuità per rimanere attaccati all’Europa».
Mancini ormai è uno specialista della difesa a tre: «Con la difesa a tre c’è un po’ di differenza: a quattro non puoi essere così aggressivo, a tre devi esserlo per forza altrimenti è inutile. Io, Kumbulla e Ibanez sappiamo essere aggressivi. Smalling è importante, sta nel mezzo, copre la profondità e ci dà fiducia».
Abraham ha firmato la vittoria, l’inglese è sempre più decisivo: «Tammy è un giocatore importante per noi. Oggi ha giocato con una cattiveria da vero centravanti, ha tenuto botta, ha un fisico bestiale. Quando siamo in difficoltà cerchiamo lui, è veloce e tecnico. Tutti siamo importanti. Se tutte le domeniche giocassimo così saremmo primi. Molte volte abbiamo sbagliato individualmente, di errori ne ho fatti anch’io». Si è legato alla Roma fino al 2027: «Non parlo del rinnovo dopo una vittoria così, sono felice di stare qui e di lottare per la Roma. Ne parleremo più avanti».
Il pilastro della difesa è stato Smalling, il vero leader del reparto: «Volevamo vincere e penso si sia visto da come abbiamo cominciato e quanto siamo stati aggressivi. Questa partita valeva quasi sei punti, tutti sono stati fantastici. Quando sei uno di quelli con più esperienza, nei momenti cruciali devi sapere quando rimanere calmo. Mi piace far parte di questa squadra, quando vedi i compagni correre anche negli ultimi minuti a lottare è bello. È molto importante aver tenuto la porta inviolata come abbiamo fatto nelle ultime due partite, perché alla fine creiamo sempre qualcosa. Ora non dobbiamo fermarci, siamo soddisfatti e ora pensiamo alla prossima».
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