(Il Messaggero – U. Trani) Il record stagionale che può essere battuto, domani sera, è quello degli spettatori: l’Olimpico, per il big match con il Chlesea campione dell’ultima Premier, ne dovrebbe accogliere quasi 55.000 (già venduti 34.000 tagliandi, da sommare ai 16.018 abbonati) e quindi più dei 49.388 che, sabato 26 agosto, si sono presentati per la sfida contro l’Inter dell’ex Spalletti. Di sicuro, invece, Di Francesco non è intenzionato a superare se stesso, andando oltre gli 8 cambi usati sabato sera contro il Bologna. Il turnover ci sarà, ma rientrerà nella norma. Che poi risulterà sempre vistoso, perchè coinvolgerebbe comunque mezza squadra, se davvero saranno nuovamente 5 le novità, come è già successo nelle partite vinte contro il Verona, il Benevento, l’Udinese, il Qarabag e il Torino. Sarebbe, insomma, la sesta volta che Eusebio fa ruotare il cinquanta per cento dei giocatori di movimento.
SCELTA MIRATA – Il 4° match di Champions è il bivio della fase a gironi: la Roma, partita dietro sia al Chelsea che all’Atletico, ha la chance di ribaltare il pronostico. Da imbattuta, vede più vicini gli ottavi. Di Francesco, con la migliore difesa della serie A e 2 punti in più dell’anno scorso, vuole insomma lasciare il segno anche in Europa. Ma sa che, quasi sicuramente, la gara decisiva sarà quella del 22 novembre al Wanda Metropolitano di Madrid. Ogni calcolo andrà, però, fatto solo dopo la sfida di domani sera contro i Blues. Affascinante, complicata e, comunque, da sfruttare. E, quindi, da affrontare con gli interpreti che, al momento, danno più garanzie. Soprattutto fisiche. Dentro i più in forma, prima ancora che i più esperti. Il gioco di Eusebio, dispendioso e al tempo stesso organizzato, non aspetta nessuno. «Io in campo metto sempre la squadra migliore e non divido mai il gruppo tra titolari e riserve», ripete spesso il tecnico giallorosso. Che si prepara a far rientrare dal primo minuto Kolarov, Nainggolan, Gonalons e Perotti. Sul 5° innesto dovrà, invece, riflettere ancora qualche ora. Vorrebbe recuperare anche Manolas che prenderebbe il posto di Juan Jesus. Se, invece, il centrale difensivo non ce la farà, tornerà domenica pomeriggio al Franchi contro la Fiorentina, prima di dedicarsi ai playoff mondiali con la Grecia.
CORSIA DA OCCUPARE – C’è, però, una fascia ancora da assegnare. Non è quella di capitano. Se resterà fuori, come all’andata, De Rossi, toccherà a Nainggolan. Bisogna, invece, allestire la catena di destra. L’opzione più scontata, anche tenendo presente che la Roma sta lavorando per essere più efficace in fase offensiva, prevede la conferma di Florenzi da terzino e, davanti a lui, Perotti o El Shaarawy (l’altro finirebbe a sinistra). E’ successo, in corsa, anche sabato sera contro il Bologna, pensando proprio al Chelsea. Dall’inizio, però, in 13 partite, solo una volta: il 23 settembre, all’Olimpico, contro l’Udinese, 3 a 1 con doppietta di El Shaarawy. Quel pomeriggio a destra partì Perotti. Entrambi, però, preferiscono stare sull’altro lato. A Londra, in quel ruolo, cominciò Gerson. Ecco che non va dunque esclusa la soluzione di utilizzare, in alto a destra nel tridente, una mezzala, avanzando magari Nainggolan, come è successo a Torino. E con lo stesso centrocampo di quella trasferta: Pellegrini, Gonalons e Strootman. Con lo stop di Peres, pronto fino a sabato a riprendersi il posto di terzino destro, è invece evaporata l’ipotesi di Florenzi alto.
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