Rassegna stampa
Champions, la strada è la fantasia: Mourinho studia la nuova Roma
AS ROMA NEWS MOURINHO – Per ora la sfida è in corso, e chissà se José Mourinho sarà in grado di vincerla nel tempo. Al di là delle sue inquietudini, il tecnico si è calato anima e corpo sul lavoro, andando alla ricerca di soluzioni tattiche nuove in attesa di avere una rosa al completo, con centrocampista e (soprattutto) attaccante in più, scrive Il Messaggero.
La costruzione dal basso, è una di queste “novità”: una Roma che sia capace di ripartire uscendo palla al piede oppure con il lancione, che spesso abbiamo visto nei due passati anni essere soluzione efficace per arrivare in porta. La costruzione dal basso necessita di alta qualità, di concentrazione, punta sulle doti tecniche dei difensori (che andranno affinate) e sul supporto tecnico dei centrocampisti, fino a coloro chiamati ad agire dietro le punte (in caso di 3-4-2-1).
Mou quest’anno ha trovato un nuovo Mkhitaryan, si chiama Houssem Aouar, franco algerino, professione centrocampista di qualità, con ambizioni giganti, Zidane, Iniesta etc. Bravo anche nella fase difensiva. Non sarà Zizou, ma può essere impiegato da Mou come mezz’ala (in questa posizione lo abbiamo visto in queste due amichevoli portoghesi) o dietro le punte. Ha caratteristiche simili a Pellegrini, ma questo non vuol dire che l’uno escluda l’altro. Sì, in cere gare significherà anche questo, ma la sfida di Mourinho è trovare un sistema logico ed equilibrato per schierarli insieme, per alzare il livello di qualità e giocare sul velluto. Due sono le opzioni, nel 3-5-2 uno (Aouar) farà la mezz’ala destra e l’altro (Pellegrini) quella sinistra; nel 3-4-2-1, uno dei due salirà qualche metro avanti al fianco di Dybala e dietro il famigerato attaccante, che ora non c’è (si conta il solo Belotti come punta di riferimento).
Modulo questo che prevede un attaccante di manovra, perché la Joya possa agire da trequartista, partendo da una posizione di esterno destro, come spesso ha fatto. Aouar, Pellegrini, Dybala, un tris di alta qualità, caratteristica che imporrà alla squadra di trovare il fraseggio nello stretto (vedi secondo gol contro l’Estrela) e a portare a turno, uno o due dei tre in questione dentro l’area di rigore, a riempirla come lo scorso anno non succedeva o accadeva poco.
Mou può contare pure sul dinamismo di Aouar, al quale piace andarsi a recuperare il pallone rincorrendo l’avversario, proprio come faceva Micki, che Mou riteneva – per le sue capacità di distribuire per tutto il campo la sua qualità e intelligenza tattica – imprescindibile per il suo calcio. Stesso varrà per il capitano, abituato, da ex mezz’ala, a spendersi nelle due fasi e ad andare ad attaccare gli spazi. Giocare con le tre stelline e mantenere equilibrio non sarà semplice, la sfida è prorpio questa.
Mou conta molto sulle distanze strette tra i reparti, sulla forza fisica della difesa e soprattutto sul perno del centrocampo, Cristante o Matic, che nella testa di Mou non sono una coppia e dovranno restare alternativi come play. Al momento l’altra opzione in mezzo è Bove (in più ci sono Pagano e Pisilli, al momento solo di passaggio) che, con caratteristiche diverse, può sostituire uno tra Aouar e Pellegrini, in attesa del Sanches della situazione, che dovrà portare esperienza e cambio di ritmo, oltre che un altra dose di qualità.
A tutto questo andrà aggiunta una punta che sappia abbassarsi e giocare con la squadra, uno alla Dzeko sarebbe l’ideale. Nella testa di Mou, lo è Morata, ma anche uno alla Sanchez. C’è voglia di Champions e la strada tracciata è questa, legata alla magia dei singoli, dalla loro fantasia e imprevedibilità. La sfida è appena cominciata. Anche se nella prima giornata di campionato, il percorso è segnato: toccherà a Bove, Cristante e Aouar comporre la mediana, vista la squalifica di Pellegrini, con ElSha al posto di Dybala, fermato pure lui dal giudice sportivo.
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