(Gazzetta dello Sport) Due anni e due giorni fa Aleksandar il mancino non era poi così lontano da Anfield.Trequarti d’ora in auto, salvo traffico: eccoci a Manchester, semifinale di Champions League. No, non ci siamo confusi. Aleksandar il mancino il 26 aprile 2016 si preparava a City-Real Madrid, il momento teoricamente più frizzante della sua carriera. Due anni fa, tra andata e ritorno, Kolarov non giocò neppure un minuto, il Real Madrid lo vide con il binocolo, la finale manco a parlarne, al massimo in tv. «E ora viene il bello… ma anche il difficile, sia chiaro», dice col solito sguardo che gioca a fare il duro. Speciale è pure Anfield, che Aleksandar conosce bene. «Questo stadio è particolare, è vero – fa Kolarov –. Ma siamo in semifinale, ci siamo arrivati con merito, non siamo qui mica per caso».
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