Antonio Conte

Fantastico nell’aver saputo abbinare nell’ultima stagione le necessità della concretezza alla tradizione dell’eleganza, il Chelsea ora si affaccia nella grande sala da ballo della Champions League sbandierando ambizioni infinite. L’allenatore è Antonio Conte, del resto – fino a prova contraria. E di certo, finché non lo fermeranno, lui non si fermerà. Cercherà di raggiungere l’obiettivo che da anni lo assale e lo ossessiona. Per tagliare il traguardo, nulla concederà alle ventate della casualità. Infatti ha speso quasi 150 milioni di euro durante l’estate per colmare le lacune della rosa e per passare una mano di stucco sulle crepe. Comprati Morata, Bakayoko e l’ex romanista Ruediger (e persi Diego Costa, Terry e Matic), nell’andare dell’estate Conte si è dedicato soprattutto alla preparazione tattica della squadra. Nelle prime due giornate della Premier League ha optato per un 3-5-2 e ha raccolto una sconfitta e una vittoria all’ultimo palpito. Per cui è chiaro e perfino normale, in fondo, che sia ancora necessario stringere le viti e i bulloni dell’intelaiatura della squadra. Venendo ai precedenti, gli unici in Champions tra i giallorossi e i Blues risalgono ai gironi al 2008. Una vittoria ciascuno, e Roma qualificata da capolista.

(Il Messaggero – B. Saccà)



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