CALCIOMERCATO AS ROMA – Federico Chiesa si appresta ad essere il tormentone di mercato della prossime settimane. O così sperano dalle parti di Trigoria, il che darebbe sostanza all’interesse manifestato nelle ultime settimane per l’attaccante della Juventus. Perché di trattativa per adesso non ce n’è l’ombra, scrive La Repubblica.
Se si escludono le telefonate di De Rossi e le chiacchierate tra Ghisolfi e l’agente del calciatore. Il prezzo la Juventus lo ha fissato da tempo: 40 milioni e ci sediamo a trattare. Nonostante un solo anno di contratto. I bianconeri sono pronti a sacrificare il 26enne ma vogliono farlo alle loro condizioni. Una forbice tra domanda e offerta (nelle idee) ancora troppo ampia per la Roma. Un po’ meno per il Napoli di Conte, la grande concorrente dei giallorossi, pronta ad inserire nella trattativa Di Lorenzo ormai ai ferri corti con club e ambiente.
Discorsi che inizierà ad intavolare Fali Ramadani, agente di Ciehsa, atteso in Italia nelle prossime ore.Il procuratore ha già fissato un appuntamento a Castelvolturno con Manna e a Trigoria con Ghisolfi, proprio per parlare dell’attaccante bianconero. Nelle chiacchierate romaniste si cercherà di capire anche qual è lo spazio di manovra dei giallorossi per altri due calciatori della sua scuderia. Il terzino 19enne dello Sporting Ivan Fresneda, profilo giusto per la fascia destra: giovane, di talento e economicamente sostenibile (prezzo attorno ai 10 milioni). E Simon Banza, attaccante 27enne del Braga.
Un incontro a 360 gradi tra il ds della Roma e l’agente più vicino a lui. Il rapporto tra Ramadani e Ghisolfi è profondo dopo le tante operazioni portate a termine negli anni. Ultima in ordine di tempo quella di Jeremy Boga, acquistato a luglio scorso dall’Atalanta per il suo Nizza. Questa estate potrebbe toccare a Chiesa, ma le incognite, almeno a inizio giugno, sono tante.
Intanto la Roma ha perso la causa di lavoro con l’ex Ceo Pietro Berardi ed è stata condannata al pagamento di 210 mila euro. Come si legge nella sentenza da parte del club giallorosso c’è stata «l’assenza di giusta causa o di giustificatezza posta alla base del licenziamento». Da qui l’obbligo di risarcimento per l’ex dirigente. Un primo round (perdente) che preoccupa dalle parti di Trigoria viste le diverse cause in essere — o in procinto di partire — dopo l’ondata di licenziamenti messe in atto negli ultimi mesi con le stesse motivazioni.
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