Rassegna stampa
Ciao Lando “Er Core Grosso” che cantava Roma e scudetti
(Gazzetta dello Sport – S. Boldrini) Si è spenta l’ultima voce di Roma e per una città che si sta abbrutendo tra degrado e tristezza, con l’albero di Natale «spelacchiato» di piazza Venezia simbolo di una caduta senza fine, è un’altra notizia che fa male. Lando Fiorini, scomparso ieri all’età di 79 anni dopo una lunga malattia, era l’unico sopravvissuto della canzone romana. Non aveva mai ripudiato il genere, neppure quando, come capita spesso a chi avanza con l’età, ti considerano sorpassato e fuori moda. Il Puff, il suo teatro, creato nel 1968, non è stato solo un salotto personale: è stato il luogo di incontro e di transito di molti artisti, romani e non. Fiorini, trasteverino, era anche profondamente romanista. Era nato nel 1938. La Roma giocava ancora a campo Testaccio. Quattro anni dopo, nel 1942, avrebbe vinto il primo scudetto. Fiorini nella sua parabola umana ha vissuto tutti i tre titoli giallorossi: al concerto che tenne al Gianicolo nell’estate 2001 si presentarono anche Bruno Conti e, in motorino, Francesco Totti.
L’INNO La Roma calcistica alla quale Fiorini si legò profondamente fu quella del secondo scudetto. La sua canzone, «Forza Roma Forza Lupi», fu scritta nel 1977, ma divenne l’inno ufficiale nel 1983, sostituendo quella di Venditti. Il testo «Semo romani, ma romanisti de più/ semo orgogliosi tifiamo solo pe’ te/ se vinci o perdi nun cambia niente perché semo sportivi /ma vinci e meglio sarà/ forza Roma forza lupi, questa è l’ora de mostrar quanto valemo/ forza Roma forza lupi quando entramo en campo er core ce se nfoca/ noi c’avemo er core grosso, mezzo giallo e mezzo rosso/» sembra ispirato dalla Roma anni Sessanta e Settanta, tra molte lacrime e poche gioie, ma divenne uno dei simboli della squadra di Liedholm e di Dino Viola, la più vincente e la più bella di sempre.
CONTI E PAPA’ TOTTI Diversi calciatori di quella squadra divennero amici di Lando. Commosso, Bruno Conti racconta: «Quando entravamo in campo e cantavamo che “er core ce se enfoca ed è mezzo giallo e mezzo rosso”, per noi era una carica incredibile. Sono stato amico di Lando e della sua bella famiglia. Era uno di noi». Fiorini era nato a Trastevere e fece mille mestieri prima di approdare alla canzone: il barbiere, il riparatore di biciclette, il facchino ai Mercati Generali. E’ proprio nel calderone umano dei mercati che la sua voce cominciò ad emergere ed è in quegli anni che diventò amico di Enzo Totti, lo «sceriffo», papà di Francesco. Le due famiglie si frequentano da allora. L’ex capitano della Roma conosce bene i figli di Lando, Francesco Saverio e Carola.
NELA Un altro ex protagonista della Roma anni Ottanta legatissimo a Fiorini è Sebino Nela: «Lando era una bella persona, un grande professionista. Frequentavo il Puff e lo frequentavano anche i miei genitori. Il suo inno si lega al nostro scudetto, un periodo straordinario della nostra vita e di Roma città in generale». Una Roma che non c’è più, ma capace di regalare, pochi minuti prima dell’1-7 incassato con il Bayern Monaco il 21 ottobre 2014, un omaggio a Lando, con il suo inno cantato da oltre sessantamila persone. Non c’è più la dolce Roma anni Ottanta. Non c’è più Lando. Oggi c’avemo er core grosso, ma a pezzi.
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