CALCIOMERCATO AS ROMA XHAKA – Cominciamo a pronunciare bene il suo cognome: Giaca, con la G iniziale. Meglio abituarsi perché Granit Xhaka giocherà nella Roma. Non è ufficiale, certo, ma chi lo conosce bene giura su un accordo già trovato per cinque anni che sarà annunciato quando il club giallorosso e l’Arsenal avranno definito la base economica della trattativa, scrive La Gazzetta dello Sport.
Però di questo il centrocampista che piace a Mourinho preferisce non parlare: «Sulla Roma adesso non mi concentro, la mia priorità è l’Europeo – garantisce Xhaka -. Capisco che a tanti tifosi interessi il mio trasferimento, sono lusingato di questa attenzione, ma il presente è questo: la mia nazionale. Al futuro penserò quando sarà finito l’Europeo».
Piccola, comprensibile bugia: al futuro ci ha già pensato e Granit ha preso la decisione più importante. Però Xhaka è il capitano della Svizzera ed è giusto che nella conferenza stampa alla vigilia del debutto preferisca spostare l’attenzione. Per occuparsi della Roma, di Mourinho che lo vuole fortemente e della nuova avventura ci sarà tempo. Tra l’altro Xhaka prenderà confidenza con il suo nuovo stadio nella seconda sfida dell’Europeo contro l’Italia. Ma oggi pomeriggio l’obiettivo è battere il Galles e mettere in discesa un girone che semplice non è.
L’obiettivo Xhaka spiega bene l’importanza della gara: «La partita è fondamentale per la classifica e anche per il morale: battere il Galles è tutto. Il primo incontro del girone è spesso decisivo. Il nostro gruppo è arrivato al quarto grande evento consecutivo ed è il momento di fare l’impresa e di provare a spingerci sono ai quarti.
Tra i nostri avversari Bale è il giocatore che può vincere da solo, il più pericoloso. Ma se loro hanno Bale, noi abbiamo Shaqiri: se sta bene ed è in forma, è decisivo al 100 per cento. Comunque si vince con la squadra e con il gruppo, più che con le individualità. E se noi giochiamo compatti possiamo vincere. Poi dovremo affrontare una partita alla volta, senza fare calcoli: ci sono grandi aspettative intorno a noi, ma non dobbiamo metterci pressione. Il raggruppamento è complicato, forse il più equilibrato dell’Europeo: non sarà facile passare il turno».
Tempi di gioco Tornando a Mourinho e alla Roma, il motivo per cui il nuovo tecnico giallorosso vuole lo svizzero è la sua capacità di dare i tempi alla squadra muovendosi davanti alla difesa. Xhaka può giocare a due o a tre e piace anche ad altri top-allenatori. Nell’estate del 2016, in cui passò dal Borussia Moechengladbach all’Arsenal, Granit era al primo posto dei desideri di Simeone per l’Atletico Madrid. L’offerta dei Gunners fece la differenza, ma se ti vogliono Simeone e Mourinho significa che sai giocare a pallone e che nella lotta ti esalti. Due particolari non secondari.
I dubbi Oggi, allo stadio Olimpico di Baku, Xhaka guiderà in campo i compagni. Accanto a lui ci sarà Remo Freuler, altro centrocampista intoccabile della squadra di Petkovic. Il c.t. della Svizzera nelle ultime ore ha pensato a un cambio di modulo per sorprendere gli avversari: dal 3-4-1-2 al 3-5-2 con l’inserimento di Zakaria a centrocampo insieme a Xhaka e Freuler e l’avanzamento di Shaqiri in attacco accanto a Seferovic. L’escluso sarebbe Embolo, sacrificato per dare maggiore copertura in mezzo e concedere poco al Galles.
Però resta più probabile la soluzione classica, con Shaqiri alle spalle delle due punte: sarebbe pure un modo per trasmettere tranquillità ed entusiasmo alla squadra. Anche sulla sinistra Petkovic ha ancora qualche dubbio: Rodriguez potrebbe fare l’esterno di centrocampo al posto di Zuber, per permettere l’impiego di Schar nel terzetto difensivo.
Da quella parte, d’altronde, attaccherà Gareth Bale e allora l’intenzione di coprirsi può essere comprensibile. Ma la Svizzera, più che a difendersi, vuole pensare ad attaccare. A tenere il pallone tra i piedi. A gestirlo con sapienza ed efficacia. E questo dipende in gran parte da Xhaka. L’uomo su cui José Mourinho vuole costruire la sua Roma.
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