Adesso l’Italia ha fretta e, nel pomeriggio (ore 15), vuole subito mettersi al sicuro: basta concedere il bis, superando la Svezia di Ibrahimovic allo Stadium Municipal di Tolosa, per essere già agli ottavi di finale. E, se domani poi l’Irlanda non batte il Belgio a Bordeaux, addirittura si qualifica da prima, completando il ribaltone che è stato avviato lunedì sera a Lione. Il piano di Conte non prevede alcun calcolo. Nemmeno per evitare il possibile avversario che, chiudendo in testa il gruppo E, sarebbe la seconda classificata del D: la Spagna campione d’Europa in carica o la Croazia di Modric. L’obiettivo, dunque, è replicare la vittoria anche nella seconda tappa della competizione, storicamente la più insidiosa per la Nazionale.
SOLO 3 PRECEDENTI Di solito l’Italia fa cilecca, a prescindere da come sia andato il debutto. Anche Buffon, il capitano, ha ricordato alla vigilia la tradizione negativa, ma ha garantito che il gruppo è qui per risolvere il problema. Zoff è l’ultimo ct a essere riuscito a infilare due successi di fila all’inizio di un torneo: bisogna tornare a Euro 2000, in Belgio e Olanda, edizione del cucchiaio di Totti a van der Saar nella semifinale ad Amsterdam e della coppa persa proprio contro la Francia a Rotterdam con il golden gol di Trezeguet. La Nazionale, nelle sue 24 partecipazioni (contando pure i campionati del mondo), solo 3 volte è stata capace di concedere il bis in partenza: ai mondiali del 1978 in Argentina e del 1990 in Italia (anche in quello del 1938 in Francia, ma con l’eliminazione diretta e non ancora con i gironi), oltre all’Europeo di 16 anni fa.
TERRENO POCO RASSICURANTE Il pericolo non è, però, la statistica. E neanche l’euforia (e quindi la distrazione): perché, come ha raccontato pure il presidente federale Tavecchio, nessuno qui ha festeggiato. Conte sa bene, invece, quali rischi può correre la Nazionale. Così, pur esaltando Ibrahimovic, non si preoccupa solo del top player svedese. La sua idea di calcio è chiara: l’Italia, comportandosi da squadra come è successo contro il Belgio, deve essere in grado di limitare anche il singolo più pericoloso. La partita di Lione, però, c’entra poco con questa di Tolosa. Il suo collega Hamren, nonostante abbia svelato la sua strategia che prevederebbe il pressing offensivo, userà il 4-4-2 nel modo più prudente possibile. Non ci sarà da meravigliarsi a vedere la Svezia difendersi a oltranza, lasciando solo il centravanti a impegnare i suoi ex compagni del blocco Juve e a favorire al tempo stesso gli inserimenti di chi deve approfittare della sua presenza fisica e da rifinitore. Il test di Verona contro la Finlandia, lo scorso 6 giugno, è stata la prova generale per la partita di oggi pomeriggio. Ma, nei giorni scorsi a Montpellier, più volte il 3-5-2 di base ha dovuto attaccare il 4-4-2. A Tolosa, insomma, ci sarà la prima verifica per l’Italia contro un’avversaria che si chiude. E su un campo che, usato pure per i match di rugby, non è piaciuto al ct e ai giocatori: qualche sasso e zolle irregolari. I giardinieri sono, comunque, al lavoro.
TENTAZIONE DI GIORNATA Conte, prima di spostarsi nel sud-ovest della Francia, ha provato la formazione ed è ripartito dai titolari utilizzati contro il Belgio. Prandelli, nella seconda partita di Euro 2012 contro la Croazia a Poznan, non fece nessun cambio, dopo il pari ottenuto contro la Spagna a Danzica. Sono passati 20 anni, invece, dalle 5 novità di Sacchi, il 14 giugno del 1996 a Liverpool, contro la Repubblica Ceca e dal ko che, dopo il successo sulla Russia, costò l’eliminazione all’Italia alla prima fase. Il ct attuale è contrario al turnover. In pubblico, arrivando al Municipal, ha chiarito di non aver visto giocatori stanchi. Se in mattinata, invece, deciderà di intervenire, è probabile che esca Darmian per Florenzi (ballottaggio con De Sciglio, fino a ieri in campo con la mano destra bendata per una distorsione). La rotazione ci sarà in corsa, con qualche staffetta, ripartendo da Thiago Motta e alternando gli interpreti sulle fasce.
(Il Messaggero – U. Trani)
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