È possibile rimpiangere chi non si è mai avuto? Sì, se quel qualcuno si chiama Antonio Conte, e a sperare fino all’ultimo nel suo arrivo sono i tifosi della Roma. Una tegola in testa, un fulmine a ciel sereno che gela i sogni della gente, a secco di trofei da undici anni, immergendo il popolo giallorosso in uno psico-dramma collettivo. “Non è tanto il rifiuto di Conte a pesare, quanto il fatto che non consideri vincente il progetto del club”, la voce di un ragazzo in una delle decine di dirette radiofoniche e di messaggi vocali che sommergono le radio locali. C’è chi spinge Pallotta a una reazione (“Dimostri che vuole vincere davvero alla faccia di Conte, facendo una grande squadra”), e chi coinvolge Totti, aspettando una presa di posizione dell’ex numero 10, “L’unico della società che si è esposto pubblicamente e che deve chiarire cosa è successo”.
In pochi sperano ancora che la Roma possa andare su un allenatore di livello, convinti che – in attesa di giocarsi le pochissime possibilità che restano di andare in Champions – si sia entrati in un’inevitabile fase di ridimensionamento. Intanto Ranieri contro la Juventus potrà riavere a disposizione De Rossi. È la terzultima di campionato e, al momento, la terzultima da giocatore per il capitano, che ha il contratto in scadenza. Al momento nessuno ha preso di petto la situazione, lasciandola scivolare via, un po’ nell’inerzia di un periodo di passaggio, con un ds ad interim (Massara) e un allenatore a scadenza (Ranieri). Ci sarà anche Florenzi, che non ha riportato lesioni muscolari a Genova.
(La Repubblica – F. Ferrazza)
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