Le strade della Roma e di Walter Sabatini si separano con una rescissione consensuale del contratto che legava il direttore sportivo al club giallorosso fino al 30 giugno 2016. La notizia era nell’aria da tempo, è arrivata durante la pausa per le nazionali e dopo la bella vittoria contro l’Inter, domenica scorsa. Era il momento giusto. Sono stati cinque lunghi anni, passati sulle montagne russe. Dal disastro della finale di Coppa Italia perduta contro la Lazio il 26 maggio 2013 (Pjanic, Osvaldo e Florenzi in panchina) ai due secondi posti consecutivi con Rudi Garcia. Dall’arrivo in giallorosso di calciatori giovani e talentuosi (Pjanic, Lamela, Marquinhos, Strootman…) a tonfi di mercato come Iturbe o Uçan. Di sicuro non è stata una storia banale. Sabatini aveva confessato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport , a giugno, di non sentirsi più in sintonia con il presidente Pallotta. «Non sono commissariabile», aveva detto. Ora ha ottenuto il via libera, nei tempi che serviranno alla Roma per il mercato di riparazione. L’ultimo lavoro duro è stata la trattativa per provare a blindare Radja Nainggolan dopo la corte del Chelsea. Il ruolo di direttore sportivo verrà coperto da Frederic Massara, cioè dal «delfino» di Sabatini, che ha sempre lavorato con lui. Una decisione provvisoria o definitiva? Il futuro della Roma passa da lì e dal ruolo sempre più ampio del consigliere Franco Baldini.
(Corriere della Sera – L. Valdiserri)
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA