Eusebio Di Francesco

(La Repubblica – F. Bocca) Non una Roma, ma tante. Eusebio Di Francesco è un teorico del turn over. Talmente scientifico e rigoroso che pare obbedisca alla cosiddetta “regola del cinque”. Dal match con l’Atletico Madrid, estremamente sofferto, uno 0-0 strappato con i denti, cambia regolarmente cinque giocatori. Lo farà, per la quarta volta, anche in questo secondo appuntamento di Champions League che vede la Roma impegnata a Baku contro il Qarabag, squadra cenerentola di un girone micidiale, ma contro cui servirà sempre freschezza ed energia al massimo. «Con tante partite ravvicinate, soprattutto in questo periodo, è necessario» dice Di Francesco, che cerca di tenere tutte le spie accese su una partita facile sulla carta, ma ambientalmente invece piuttosto complicata. E se c’è qualcosa che la Roma non può permettersi soprattutto in Champions è la distrazione. Il match infatti è un grande evento non solo per il Qarabag, ma anche per Baku e per tutto l’Azerbaijan. Tra l’altro un problema per Perotti (dolore alla coscia destra), nell’ultimo allenamento proprio allo stadio del match, conferma ancor di più la necessità di un cambio con Defrel, giocatore ormai destinato al ruolo di esterno, vista l’inamovibilità di Dzeko. Il bosniaco che nel Qarabag troverà il portiere compagno di nazionale Sehic, cui ha anche regalato la propria maglia, è uno dei pochi escluso dal turn over: come il portiere Alisson e come Kolarov.

Con il turn over El Shaarawy ha avuto il tempo di tornare a essere il giocatore ispirato e geniale in parte della stagione scorsa e in parte della sue prima apparizioni al Genoa e al Milan. Mentre uno dei giocatori ad aver sorpreso di più col turn over di Di Francesco è sicuramente Juan Jesus, che da rincalzo è diventato un giocatore invece utilissimo in difesa. Di Francesco gli sta dando sempre più importanza. Anche se lo scorso anno era stato anche ingenerosamente fischiato. «Adesso sto dimostrando il mio valore, il lavoro alla fine paga. I fischi li lascio a loro ». Tempi passati. Juan Jesus c’era quando l’Inter eliminò il Qarabag nel 2014, con gli azeri che si videro annullare un gol decisivo al 94’. «Fu difficile, partita chiusa solo nel secondo tempo ». Spie accese dunque. A seguire la Roma è arrivato un piccolo sparuto gruppo di tifosi fedelissimi, la trasferta per quanto affascinante è lunga, e incide parecchio sulle tasche a causa della lontananza di Baku. Urgono tre punti in eurovisione.



FOTO: Credits by Shutterstock.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA

🚨SEGUICI IN DIRETTA🚨