(Il Messaggero – U. Trani) Il Liverpool, come il Paradiso di Warren Beatty, può attendere. Di Francesco fa bene a ricordarlo alla piazza per avvertire soprattutto la squadra. Perché il campionato non aspetta più la Roma che, nelle ultime 3 partite, ha rallentato nella corsa Champions: solo 2 punti conquistati. E’, dunque, la notte per ripartire nella volata a 3 che si concluderà il 20 maggio: i giallorossi, con l’Inter salita al 3° posto (con 2 punti di vantaggio) dopo l’anticipo di San Siro contro il Cagliari (4-0), non si possono permettere altre sbandate nelle 6 gare che restano fino al traguardo. Potrebbero risultare fatali. Ecco perché, stasera all’Olimpico contro il Genoa, devono subito ritrovare il successo e tornare sul podio.
TREND NEGATIVO – La sterzata è obbligatoria. Il rendimento della Roma in serie A non è paragonabile a quello in Champions. Non sono solo gli 11 punti di differenza con lo scorso torneo a fare la differenza. I giallorossi segnano poco (50 gol) e fanno spesso cilecca in casa (già 6 ko, addirittura 7 se si conta pure quello in Coppa Italia). Il raccolto misero all’Olimpico ha quindi complicato il percorso in questo campionato che entra nella fase cruciale. Più per Di Francesco che per i colleghi, essendo l’unico ancora protagonista pure in Europa. Onori e oneri, con 6 match nei prossimi 20 giorni: da questo contro il Genoa fino al viaggio a Cagliari (domenica 6 maggio), passando per le trasferte di Ferrara (sabato) e Liverpool (martedì) e per le gare interne contro il Chievo (29 aprile) e i Reds (mercoledì 2 maggio).
ROTAZIONE CALIBRATA – Di Francesco, pur confermando di dover per forza ricorrere al turnover, ha garantito che la Roma stasera non perderà la sua identità. E a prescindere dalle possibilità 5 novità post derby: pronti a tornare dall’inizio Florenzi, Gonalons, Pellegrini, Under ed El Shaarawy. Nessuna rivoluzione, però: a parte il regista, gli altri sono 4 titolari che, nelle 43 partite della stagione, sono saliti e scesi dalla giostra a seconda delle esigenze (e delle fatiche) del momento. Turno di riposo, invece, per Peres, Manolas, De Rossi, Strootman e Schick.
RITORNO AL PASSATO – Senza Manolas, è quasi scontato rivedere la linea difensiva a 4 e il 4-3-3, con il centrocampo usato per vincere a Crotone il 18 marzo (ultimo successo in campionato), cioè con Gonalons scortato da Pellegrini e Nainggolan che può avanzare da trequartista dietro a Dzeko. Che non entrerà nella rotazione: Di Francesco ha annunciato la presenza del centravanti (100 in A), non potendo rinunciare alle sue doti di finalizzatore nella notte in cui la Roma, a digiuno negli gli ultimi 2 match del torneo, si deve sbloccare. E il Genoa, in questo senso, è l’avversario peggiore: da quando c’è Ballardini (13° turno), ha subìto solo 5 reti nelle 10 gare esterne. Pure i rossoblù faticano a segnare, ma con il nuovo tecnico e con il 3-5-2 concedono poco o niente: in 20 partite si sono messi al sicuro (dal 19° al 12 posto°) incassando appena 12 reti. Solo la Juventus, nello stesso periodo, ne ha prese meno: 7. Il Genoa, all’andata, ha interrotto la serie negativa contro i giallorossi: il pari del 26 novembre è l’unico punto conquistato nelle ultime 7 gare di campionato contro la Roma. Che proprio lì ha cominciato a frenare.
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