Rassegna stampa
Coronavirus, dopo Rugani positivo anche Gabbiadini. La Juve mette in isolamento 121 persone
NOTIZIE RUGANI GABBIADINI CORONAVIRUS – Daniele Rugani e Manolo Gabbiadini, due ragazzi di 25 e 28 anni, sono tra i simboli della prima giornata di clausura da coronavirus. Gli italiani si sono chiusi in casa e hanno capito che il virus può colpire due atleti da Nazionale, controllati quotidianamente. Anche questo fa impressione, non solo il conto dei contagiati. La prima considerazione è la più importante: Daniele e Manolo stanno bene.
Rugani è stato il primo positivo. Aveva una febbre leggera, nemmeno 37 e mezzo, e pensava di potersi allenare. Altri sintomi, nessuno. Il tampone ha fatto scattare la quarantena, per lui, la fidanzata, tutta la Juve e l’Inter, avversaria di domenica.
Rugani è rimasto al J Hotel, l’albergo costruito dalla Juve nel centro sportivo: «Ci tengo a tranquillizzare tutti, sto bene – ha scritto su Instagram -. Invito tutti a rispettare le regole, questo virus non fa distinzioni!». Il J Hotel è stato chiuso al pubblico e alcuni calciatori della Juve vivranno lì per due settimane, il più possibile isolati, come accade a chi ha avuto contatti con una persona positiva: gli allenamenti sono ovviamente sospesi almeno fino al 25 marzo.
Gli altri, la maggior parte, staranno a casa. La Juve ha agito in fretta, decisa: 121 persone sono in isolamento domiciliare volontario. Tra loro il presidente Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Fabio Paratici, oltre ad alcuni giocatori dell’Under 23. Sono rimasti a casa dopo Pianese-Juve del 23 febbraio per la positività di un giocatore dei toscani, sono tornati in campo e ora… ricominciano l’isolamento.
I giocatori nelle prossime ore non faranno il tampone, per evitare di avere “falsi negativi”. Dovrebbero essere testati (e lo saranno sicuramente in caso di febbre) tra 4-5 giorni. Smentita invece la voce secondo cui il tampone sarebbe stato fatto a tutti gli juventini prima della partita con l’Inter.
«Per Rugani e Gabbiadini si può pronosticare un decorso favorevole – dice Giovanni Di Perri, direttore del Dipartimento clinico di malattie infettive dell’Università di Torino -. I giocatori saranno rimessi nella vita di collettività quando, più in là, il tampone sarà negativo. Ma la tempistica esatta non si può dire: ogni infezione è diversa e non abbiamo grande esperienza».
Sui social, intanto, Lapo Elkann, Claudio Marchisio, Alvaro Morata e Miralem Pjanic, tra gli altri, si sono fatti sentire con messaggi di vicinanza a Rugani. Ha scritto su Instagram anche la compagna Michela Persico: «Sta già bene! Aiutiamoci e tutto passa». Cristiano Ronaldo, in tutto questo, resta a Madeira. Il segretario regionale della salute ieri ha precisato che «sia il giocatore sia la famiglia sono asintomatici».
La positività al Covid-19 di Manolo Gabbiadini, ora in isolamento fiduciario nella sua casa genovese, invece è nota da ieri pomeriggio. L’attaccante della Samp aveva accusato i primi sintomi di un malessere dopo la partita di domenica col Verona. E proprio per questo, a scopo cautelativo, non si è presentato al “Mugnaini” alla ripresa di martedì né il giorno dopo.
A causa della sua febbre (37,5°), lo staff medico guidato dal dottor Baldari ha preso in mano la situazione: Gabbiadini è stato sottoposto a un tampone, che ha dato esito positivo ieri, quando Manolo era già sfebbrato: «Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno scritto – ha scritto sui social -. Ci tengo a dirvi che sto bene, non preoccupatevi. Seguite tutti le norme e tutto si risolverà».
Gabbiadini, la moglie e i due figli sono in ottime condizioni. Ranieri e lo staff tecnico, i compagni e i dirigenti più a stretto contatto del giocatore, sono da ieri in sorveglianza attiva nelle rispettive abitazioni per i prossimi quattordici giorni.
Dunque niente allenamenti per la Samp e nemmeno per il Verona, ultima avversaria, ugualmente in quarantena. Nel frattempo, lo staff medico blucerchiato monitorerà la situazione per verificare eventuali altre positività. Fra i tanti messaggi di incoraggiamento a Manolo (e pure a Rugani), è bello ricordare quello del Genoa, che con un tweet ha espresso la sua vicinanza «a tutti coloro che affrontano il virus».
(Gazzetta dello Sport)
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