(Gazzetta dello Sport – A. Pugliese) Una cosa è certa, la grinta e la personalità non gli mancano di certo. Anzi, forse è proprio su questo che dovrà lavorare Di Francesco, nel frenare un’esuberanza a tratti eccessiva. Di certo c’è che se dovesse andar bene, il terzino argentino Jonathan Silva (23 anni) sarà il primo rinforzo della prima Roma al 100% monchiana. Quella che nascerà per la prossima stagione, quella che Monchi vuole mettere su con una mini rivoluzione. Nel frattempo, però, c’è una Champions da giocare (quella con lo Shakthar) e una da raggiungere (il 4° posto). Silva sarà importante per la seconda, avendola già disputato quella attua le con lo Sporting Lisbona. Giocando, tra l’altro, contro la Juve. «Sono molto felice, per me è incredibile essere arrivato alla Roma. Sono molto motivato: voglio dare il mio contributo a questo grande gruppo», le sue prime parole giallorosse.
CHI È – Alla fine, dunque, il terzino è arrivato. Non a destra, come si augurava Di Francesco, ma a sinistra, per sostituire il buco lasciato da Emerson. E come il suo predecessore, Silva è uno che ha facilità di corsa, propensione ad andare e ad attaccare gli spazi. E forse non è un caso che abbia preso la maglia 33, proprio quella lasciata libera da Emerson. Terzino più offensivo che difensivo, è cresciuto nell’Estudiantes e ha fatto il suo esordio in prima squadra nel Clausura del 2012, diventando titolare nel Torneo Final del 2013. L’anno dopo, poi, è passato allo Sporting Lisbona, che lo ha blindato con una clausola rescissoria da 45 milioni. Clausola che sembrava giusta nella sua prima stagione, quando ha fatto molto bene (si ricorda il gol al Chelsea, in Champions). Poi, però, il rendimento è andato calando, tanto da essere spedito in prestito al Boca Juniors. E qui si è reso protagonista di due episodi particolari: un fallo da killer (dopo soli 8 minuti nel Superclasico contro il River) su Gabriel Mercado, con conseguente lesione della caviglia destra dell’avversario; e poi la rissa – da pugilato – in allenamento con Insaurralde, al Boca, che gli è costato la metà dello stipendio dello scorso febbraio come multa. Era un periodo difficile, però, poco più di un mese prima Silva aveva perso il giovane cugino Pablo Martin, suicidatosi.
RISCATTO O NO? – A giugno, poi, Silva ha fatto ritorno allo Sporting. Il Boca aveva provato a tenerlo offrendo due milioni e mezzo. Il Racing si era spinto poco più su, arrivando a tre milioni di euro. Cifre considerate non sufficienti dallo Sporting, che l’ha così riportato a casa. Fino a novembre, quando Silva si è infortunato al legamento collaterale mediale del ginocchio destro. Tornato ad allenarsi da poco, ci vorrà un po’ per rivederlo in campo. Cosa che mette a rischio il suo riscatto. Alla fine del campionato mancano 16 partite, per essere riscattato Silva ne dovrebbe giocare dieci. Difficile pensare ci riesca, considerando che la Coppa Italia non c’è più, la Champions non la può giocare e Kolarov resta il titolare. Ma se andrà bene, chissà che la Roma non decida di tenerlo lo stesso.
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