E’ stato il primo a rientrare a Trigoria dei nazionali giallorossi sparsi in giro per il mondo, ovviamente insieme all’altro azzurro Florenzi. Che poi, di lui, ieri ha tessuto le lodi così: «Lui e Totti mi sono stati di grande insegnamento, considerato che prima del giocatore viene sempre l’uomo. Loro sono i capitani della storia della Roma». Lui è Daniele De Rossi, l’uomo che ha salvato l’Italia con la Spagna (con il 19° gol in azzurro e il sogno di raggiungere Baloncieri, primo centrocampista goleador dell’Italia a quota 25) e che ora è pronto a riprendersi ancora un altro pezzetto in più di Roma. Strada facendo, quest’anno, qualcosa si era sfilacciato, tra l’espulsione con il Porto e quel «pezzi di m…» urlato ai tifosi contro l’Inter per difendere Dzeko. Poi, però, De Rossi ha contribuito a quella vittoria. E l’ambiente ha capito come quell’insulto era più figlio del suo essere capitano (difendendo i compagni) che non di un sentimento di rabbia. E lo ha di fatto perdonato.
DUE ANNI FA… – A meno di colpi di scena, De Rossi sarà il capitano che sabato dovrà guidare la Roma al San Paolo (ieri botta al piede per Nainggolan, ma dovrebbe essere tutto ok). Non sarà facile, perché in quello stadio, Daniele si è reso protagonista di un altro gesto forte, un altro atto di amore, ma stavolta verso la sua di gente, quando il nel 2014 tornò negli spogliatoi stringendo e baciando lo stemma della Roma sotto la curva azzurra, rispondendo agli insulti verso i romani. Ecco, De Rossi a volte ha bisogno anche di andare oltre, di caricarsi così per giocare gare storiche (anche se quel giorno perse 3-0). E proprio di una partita storica ha bisogno la Roma, di una gara ad alta tensione, di quelle capaci di vivere sul filo dell’adrenalina. In questo tipo di gara De Rossi sarà in mezzo al campo a battagliare insieme a Strootman. Con un doppio compito: arginare se possibile gli inserimenti centrali di Hamsik e dare una mano alla retroguardia. Con qualche scivolamento al centro della difesa. Ma anche sugli esterni, quando magari Bruno Peres (o Florenzi per lui) spingerà a destra. E allora, come vuole Spalletti, in quel caso tocca al mediano di riferimento andare a tamponare, coprendo lo spazio. De Rossi dovrà così cucire, tamponare, anche rincorrere. Di certo, giocare una partita da capitano. Una delle sue, insomma. Quelle di quando quasi gli scoppia la vena, tra rabbia e foga agonistica. E, magari, presto si inizierà a parlare anche del rinnovo del contratto.
(Gazzetta dello Sport – A. Pugliese)
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