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Rassegna stampa

Cuore di Dzeko. Prima c’è Dalia, poi la Roma: è sempre Edin il vero leader

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NOTIZIE AS ROMA DZEKO – A Dalia, prima o poi glielo racconterà così: «Il giorno che sei nata avrei voluto dedicarti un gol, ma non ce l’ho fatta». Liberamente tratto dai pensieri di Edin Dzeko, capitano e uomo simbolo della Roma. E non per modo di dire, visto ieri mattina, alla clinica Mater Dei, sua moglie Amra ha partorito un bimba – Dalia, appunto – rendendolo padre per la terza volta (sua moglie ha anche un’altra figlia).

Archiviate in fretta le emozioni, però, il centravanti è corso all’aeroporto per prendere un volo e raggiungere i compagni a Cagliari. Poi subito in campo, a conquistare un faticoso 2-2, santificato dalle reti di Rog e Walukiewicz (nel primo tempo), Under e Mkhitaryan (nella ripresa).

Eppure Dzeko di voglia ce ne ha messa, tant’è vero che nei primi sei minuti va al tiro due volte, ripetendosi anche a metà frazione. Nonostante l’inizio del campionato sia lontano solo una settimana, la condizione del bosniaco e della sua squadra è quella che è: rivedibile. E poiché Fonseca sceglie di passare quasi subito dal 3-4-2-1 all’antico 4-2-3-1, l’attaccante si sgola nel dare consigli ai compagni, soprattutto Karsdorp, in partenza unico nuovo (si fa per dire) rispetto alla scorsa stagione.

Si vede che il portoghese cerca solidità in difesa, senza però riuscire a trovarla, visto che i due gol subiti nel primo tempo denunciano come la sindrome del presepe – tutti fermi – resta ancora viva. Per questo Fonseca spera che Smalling arrivi davvero – come sembra – prima dell’inizio del campionato.

Per parte sua, Dzeko lotta, e dopo il gol di Under, c’è il suo zampino nel successivo pari, perché è suo il tiro che Cragno respinge su piedi di Mkhitaryan. Al minuto 23 della ripresa arrivano i saluti, con Dzeko che dà la fascia a Perotti. La testa di Edin sembra piena di pensieri. Sa che la Juve può dargli delle garanzie tecniche che in questo momento la Roma (che per questo non molla Milik, offrendo 15 più bonus o prestito con riscatto), neppure con l’arrivo dei Friedkin, è in grado di dargli Ma a Roma sta bene e sa che la società – oltre a essere pronta a spalmargli il contratto fino al 2023 – sarebbe in difficoltà se vendesse il capitano dopo aver perso Zaniolo.

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L’azzurro, infatti, ieri è partito per Innsbruck e stamattina sarà operato dal professor Christian Fink. La speranza è di rivederlo in campo fra sei mesi. E state certi che a tifare per un rapido ritorno c’è anche Dzeko. Un capitano, d’altronde, vuole avere sul proprio vascello la migliore truppa possibile.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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