Tammy Abraham

ULTIME NOTIZIE AS ROMA ABRAHAM SHOMURODOV – In un essere in gestazione, c’è sempre un elemento che già darà l’idea di come potrà apparire la creatura nella sua pienezza. Ecco, nella Roma di Mourinho qualcosa sembra essere già delineato, potremmo dire pronto, scrive La Gazzetta dello Sport.

Il carattere, ad esempio. Lo spirito di un gruppo che, quando percepisce l’importanza di una partita (il Bodo non era fra queste), riesce a trovare carattere e spirito da grande. Su altri fronti, invece, il ritardo è più evidente. In attacco, soprattutto, visto che i giallorossi non riescono a trovare una continuità offensiva che renda giustizia alla loro ambizione. Eppure stasera contro il Cagliari di punte che fanno gol ce ne sarebbe bisogno per provare a vincere, evitando così il rischio sorpasso e dell’uscita dalla zona Champions.

La squalifica che ammutolisce lo Special One prima della partenza per la Sardegna non rende meno ansiogena la vigilia, che vede ancora una volta Reynolds, Diawara, Mayoral e Villar non convocati per scelta tecnica, con l’ultimo della lista che, sui social, postando una clessidra fa capire come il suo tempo a Roma sia agli sgoccioli.

Reintegrato invece Kumbulla, che sfrutta l’assenza per infortunio di Smalling, destinato a tornare a fine novembre. In ogni caso, rispetto ai titolari del match col Cagliari dello scorso anno, in campo si vedranno due conferme (Mancini e Pellegrini) e 9 volti diversi. In ogni caso, non sarà alla nidiata dei giovani – con la “new entry” Volpato – che Mourinho chiede gol e vittoria. In questo momento, infatti, rispetto alla scorsa stagione la Roma si dimostra meno prolifica.

La squadra di Fonseca, dopo nove giornate, aveva segnato 19 gol contro i 16 dell’attuale. Ma è la composizione delle reti a sorprendere. Nell’annata 2020-21 in campionato l’attacco aveva realizzato 12 reti, mandando in gol Mkhitaryan (4), Pedro (3), Dzeko (3), Perez (1) e Mayoral (1). Adesso invece le punte sono ferme a quota 5 centri, distribuiti fra questi marcatori: Abraham (2), Mkhitaryan (2) ed El Sharawy (1).

Nessuno rimpiange Dzeko, ceduto gratuitamente all’Inter, che si è già arrampicato fino a quota 7, ma di sicuro lo Special One vorrebbe qualcosa di più dai vari Shomurodov, Carles Perez e dallo stesso Zaniolo, che pure ha l’innegabile attenuante di essere tornato in campo dopo un anno di inattività.

In estate, comunque, il mantra era quello che per la Roma serviva una punta da venti gol a stagione. Numeri ben lontani da quelli attuali. Solo colpa degli attaccanti? Certo che no. Non è escluso che forse debbano essere innescati meglio, anche se i cannonieri in campionato finora sono Pellegrini e Veretout.

Ma per il momento il turnover, se si eccettuano le staffette in attacco previste (con Shomurodov ed El Sharaawy pronti a raccogliere il testimone), non è nei piani di Mourinho. La sensazione è che il tecnico portoghese vorrebbe anche in attacco giocatori più pronti e in questo senso lo svincolato Insigne è stato offerto anche alla Roma, ma da Trigoria smentiscono la volontà di dare super-ingaggi a un giocatore che a giugno compirà 31 anni senza avere la certezza di giocare la Champions.

Perciò, una volta archiviato il Cagliari, all’orizzonte per il momento c’è solo il Milan. E se l’uscita di Cassano contro il re dei bomber Totti fa sorridere («fra vent’anni sarà dimenticato»), la bella notizia, però, è che ci sarà il tutto esaurito, con 50 mila tifosi sugli spalti. Quanto basta per sorridere.



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