La Lega Serie A si consegna a Carlo Tavecchio, che oggi si insedierà come commissario e, come primo atto, proporrà di introdurre la Var online già dalla prima giornata del prossimo campionato. Una rivoluzione.
Tempo scaduto per i club, dopo sette tentativi andati a vuoto: nemmeno l’assemblea di ieri è riuscita a eleggere un presidente. Oggi il consiglio federale deciderà di commissariare la Lega e indicherà l’uomo che deve guidarla. L’unica opzione sul tavolo di via Allegri è quella di Tavecchio, nonostante i dubbi evidenziati nei giorni scorsi da Giovanni Malagò. Il numero uno del Coni considera troppo risicata la maggioranza della rielezione Figc del 6 marzo scorso (54 per cento) per consentire a Tavecchio di assumere un ruolo così delicato che richiede grande forza politica. Analisi condivisa dal ministro dello Sport, Luca Lotti. Ma se questa posizione poteva avere un senso prima dell’assemblea di ieri della Serie A – in modo da forzare un accordo – ne ha molto meno adesso che il commissariamento è inevitabile. Tavecchio ha una maggioranza solida (9 voti, più il suo, su 17 consiglieri) e non avrà problemi a ottenere l’investitura. Diventerebbe il quinto commissario nella storia della Lega, il primo dalla divisione tra Serie A e B andata in scena nel 2010.
Di fronte all’ex sindaco di Ponte Lambro ci saranno dai tre ai sei mesi di supplenza. I suoi compiti saranno: preparare il bando per i diritti tv 2018-21, portare a termine la riforma dello statuto della Serie A e condurre all’elezione del presidente. Tavecchio, però, potrebbe calare subito un altro asso: introdurre la Var online, cioè con la possibilità di cambiare effettivamente le decisioni dell’arbitro, già dalla prima giornata del prossimo campionato. Fin qui, i test sono stati offline, senza incidenza sulle partite. Al momento, la soluzione è in programma solo per gli ottavi di Coppa Italia della prossima stagione. L’utilizzo della tecnologia è sempre stata un cavallo di battaglia dell’attuale presidente Figc. Il doppio ruolo gli darebbe l’opportunità di gestire in prima persona l’innovazione storica. Dall’Ifab c’è già il via libera per passare a questa fase 2 di sperimentazione, in attesa che, a marzo 2018, si decida se introdurla definitivamente.
Il ruolo delle grandi è stato determinante nell’arrivare al commissariamento: «Auspichiamo, come Juventus, che il commissario sia Tavecchio — ha detto Marotta — la scelta, temporanea, deve rimanere in mano al sistema calcio. Tavecchio è stato da poco eletto con un sistema democratico. Naturalmente serve il confronto con Coni e governo».
Non sono serviti i tentativi di Ezio Maria Simonelli che in queste settimane da reggente ha cercato di favorire un accordo tra i presidenti. Constatata l’impossibilità di una “fumata bianca” ha telefonato a Tavecchio che ora diventa l’arbitro della vicenda.
Non è rimasto fermo Claudio Lotito che continua a tessere la sua tela: non ha potuto insediare un suo candidato, ma ha impedito che gli avversari facessero altrettanto. A fine assemblea si è intrattenuto a lungo con Preziosi e Fassone, al debutto come ad del Milan (si è seduto allo stesso posto di Galliani). È sembrato il modo di rinsaldare un asse molto forte negli ultimi anni, sfilacciato dopo la rielezione di Tavecchio per un progressivo allentamento del Milan. Ora tutto si rimette in movimento.
(La Repubblica – S. Scacchi)
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