(Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli) Alla fine di una lunga giornata per la Roma – e non solo per il viaggio di ritorno da Kharkiv – la sintesi la fa proprio lui: «Dove non arriva il mostro Alisson ci sono io». L’«io» in questione è Bruno Peres che, dopo aver lasciato partire due contropiedi che hanno fatto venire i brividi a Di Francesco, ha salvato la Roma con un «miracolo» sulla linea di porta. Una parata di piede che vale come un gol, e fa sorridere che a mantenere «viva» la squadra in Champions sia stato uno degli uomini più discussi di questi mesi: prestazioni a dir poco altalenanti, il «no» al Genoa per lo scambio con Laxalt, l’incidente con la Lamborghini che gli è costato un turno.
FESTA E PARADOSSO – Ieri, tanto per restare in tema, c’era chi proponeva persino «una festa tutti insieme con Brunetto a Caracalla se passiamo il turno», ma per il resto in tanti sottolineavano il paradosso di «essersi aggrappati a uno che doveva stare a 500 km da qua». Qua, cioè a Roma, invece Bruno Peres (28 anni la prossima settimana) ci è rimasto e in Ucraina è tornato in campo dopo un mese, cioè dai 20’ disputati (male) contro l’Inter di Spalletti. Poi, solo panchine o tribuna, fino alla serata quasi miracolosa contro lo Shakhtar. Miracolosa perché il fatto che al 90’ siano comparsi tweet tipo «Brunetto nostro» o «grande Bru’» la dice lunga sul sospiro di sollievo che hanno tirato i tifosi.
COL MILAN? – Tifosi che però vorrebbero qualche risposta più confortante. Peres non è tornato in formissima dalle vacanze di gennaio (per usare un eufemismo) e certi suoi atteggiamenti sono tollerati a fatica dalla società, che infatti sarebbe stata disposta a cederlo in Brasile anche una volta terminato il mercato italiano. Ma proposte concrete non sono arrivate e le difficoltà di Florenzi, unite al lungo recupero di Karsdorp,hanno fatto il resto. E il resto dice che Peres potrebbe avere un’occasione già domenica contro il Milan, visti i guai fisici e la stanchezza del vice capitano, anche se il brasiliano di questi ultimi tempi offre poche garanzie, indipendente dal salvataggio alle spalle del «mostro» Alisson. Eppure tra chi ha fiducia («che questo sia per te un nuovo inizio») e chi invece decisamente non ne ha («bravo» ma adesso torna in panchina”), Peres ha realmente possibilità di tornare dal primo minuto, due mesi e mezzo dopo l’ultima volta in campionato, il 10 dicembre contro il Chievo. Da quel momento poche apparizioni, sorrisi ancora meno, tante chiacchiere sul mercato e sulle sue notti brave. Fino al salvataggio di mercoledì e a quel post su Instagram, piaciuto non proprio a tutti, dentro e fuori Trigoria. Perché è vero che la Roma è ancora in corsa, ma è vero pure che ieri davvero in pochi avevano voglia di ridere.
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