Eusebio Di Francesco

«Siamo in Champions, siamo in Champions», il grido di Luciano Spalletti, ieri, all’uscita da Trigoria. Sorridente e disteso subito dopo il colloquio con Monchi (che ha anche visto pure il manager di Defrel e Pellegrini), in attesa di un incontro con Pallotta. La resa dei conti: il presidente (che oggi tornerà negli States), che lo aveva scelto, voleva sapere da lui il perché di questa decisione, e Lucio aveva tante cose da dire/rimproverare a Jim. Ma la sera, a cena, con Pallotta c’erano i suoi dirigenti, vecchi e nuovi, non il tecnico. Spalletti è pronto per Milano. Che ne sarà della Roma? Il progetto è chiaro: Di Francesco quasi corre da solo, caduti per motivi diversi tutti i suoi antagonisti, anche se a Trigoria c’è chi non esclude il colpo di scena Emery. Ma pare più una suggestione. Per Di Francesco è pronto un triennale. C’è da discutere il pagamento della clausola (3 milioni), che la Roma vorrebbe versare in altre forme, mentre il Sassuolo chiede il cash. Diciamo che se tutto filerà liscio, Di Francesco verrà annunciato entro una decina di giorni: il vice Tomei e il preparatore dei portieri Lorieri faranno parte del suo staff. Spalletti a Roma non si è trovato più a suo agio con l’ambiente (proprio lui, sempre lui…) e che non a caso, come ha riferito in un’intervista rilasciata alla trasmissione tv La partita perfetta, «mi ha fatto pagare il conto». Il conto salato, soprattutto per come ha gestito il finale di Totti. «Gli devono far fare il vicepresidente della Roma, è quello che lui vuole», ha ribadito Lucio. Che oggi saluterà Trigoria e non solo. «Dirò cose molto importanti, la prima di tutte è che la Roma è in Champions. Di Francesco? Parlerò anche di questo». Parlerà soprattutto del risultato ottenuto. «Avevo detto che ero tornato per finire il mio lavoro: il lavoro è stato sistemato, sono venuto per ricreare i presupposti. Non abbiamo vinto, ma chi vuole interpretare come una sconfitta questo secondo posto, deve sapere che abbiamo lavorato tantissimo per raggiungere la sconfitta».

«HO COMPLETATO IL MIO LAVORO» Spalletti regala al suo ex team manager e ora collega successore il diritto di Champions, lasciandogli una squadra che ha stabilito il record di punti. Forse gli lascerà Totti come dirigente al fianco dell’amico Eusebio e di sicuro Strootman fino al 2022 (ha rinnovato proprio ieri, «ora voglio vincere», ha detto). Ci sarà ancora De Rossi? Sì, a quanto pare lui farà la fine di Strootman anche se, nella locandina che pubblicizza il prossimo ritiro in Trentino, non c’è l’immagine di Daniele. Su Nainggolan, Manolas e qualcun altro, teniamoci gli inevitabili dubbi. Di Francesco si augura di avere a disposizione per Pinzolo una rosa già ben definita, anche se sarà difficile, per lavorare da subito sui meccanismi tattici. Spalletti rimpiange di non aver potuto fare proprio questo: «La fase difensiva? Non sempre con la Roma abbiamo fatto bene, c’è mancato soprattutto il lavoro del ritiro, dove avevo solo Manolas… Chi è più bravo in difesa? I migliori sono stati Sarri e Allegri». Notiziole sparse: il 10 agosto, amichevole a Siviglia: la Roma giocherà il trofeo Antonio Puerta contro l’ex club di Monchi. Emerson è stato operato al crociato anteriore sinistro: tornerà tra circa quattro mesi. Morgan De Sanctis potrebbe presto tornare in giallorosso nel ruolo di team manager.

(Il Messaggero – A. Angeloni)



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