“Precari di tutto il mondo, unitevi“. In tempi di Jobs Act renziano, la certezza del posto fisso alla Roma è diventata un’utopia. Dalla dirigenza, allo staff tecnico, dai capitani ai rincalzi, nel frullatore del calcio del Terzo Millennio le garanzie a lungo termine paiono un miraggio, col paradosso legato alla figura di Franco Baldini, di stanza a Londra, che da semplice consulente del presidente parrebbe il più precario di tutti. Ma basta sondare gli operatori di mercato e gli uomini Usa vicini a Pallotta per ricevere lo stesso commento: sul fronte tecnico è quello che conta di più.
Di sicuro Baldini sta utilizzando il suo network di contatti per l’allenatore, visto che la posizione di Spalletti è stata minata da errori gestionali e comunicazionali che il club avrebbe voluto non ci fossero. Tra questi, la querelle con Totti, anche lui “precario” in attesa di sciogliere il dubbio più grande: giocare ancora o smettere? In caso di permanenza di Spalletti, ovviamente, l’addio sarebbe sicuro. Ciò che ha sorpreso a Trigoria, fra l’altro, è stata la sortita del tecnico a favore del rinnovo del contratto di De Rossi quando la scorsa stagione su Totti diceva: “È una cosa che riguarda la società, non voglio entrarci“. Al momento la dirigenza ha proposto all’azzurro un anno di rinnovo mentre il vice capitano ne vorrebbe due. La decisione, pare, arriverà dopo la Juve.
Strootman ha il contratto in scadenza fra 14 mesi – e su di lui si lavora per un rinnovo al 2021 – Manolas nel 2019, Nainggolan e Rüdiger nel 2020. Promesse di premi e (ulteriori) adeguamenti ce ne sono stati, ma è logico che adesso bisognerà attendere l’esito della lotta per il secondo posto. Com’è noto, uno o forse due potrebbero essere ceduti, visto che nell’ultima semestrale di bilancio il “rosso” era di 53,4 milioni. Dra allenatore da scegliere (o confermare) e offerte da valutare (piace in Inghilterra anche Salah), perché correre adesso (caso Strootman a parte)?
Il precariato di lusso sale fino agli uffici dirigenziali. Se Monchi continua il suo rosario di rinvii di facciata (“la Roma mi ha fatto l’offerta migliore ma non ho ancora deciso”), l’attuale d.s. Massara non ha ancora deciso. Tra le poltrone vacanti, poi, ce n’è un’altra di peso, quella di direttore commerciale. A Londra lavora Kaytlin Colligan, “Direttore dello sviluppo del business globale”, ma un nuovo direttore commerciale arriverà, con l’obiettivo di trovare quel “main sponsor” che manca ormai dal 2013.
(Gazzetta dello Sport)
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