Dal derby in panchina alla tripletta col Bodo: per Zaniolo forse è la (s)volta buona

AS ROMA NEWS ZANIOLO – La dedica alla famiglia, dai genitori alla sorella passando per i nonni, è stata la cosa a cui teneva di più. Perché le ultime settimane per Nicolò Zaniolo non sono state facili. La panchina nel derby vinto contro la Lazio non l’ha digerita, il pensiero che la Roma potesse far bene davvero senza di lui era un tarlo, scrive il Corriere della Sera.

Ma era un chiodo fisso, come gli hanno detto le persone che gli vogliono bene, anche il fatto che, affidandosi all’esperienza di Mourinho, magari avrebbe ingoiato qualche boccone amaro, ma sarebbe riuscito a crescere. Doveva solo avere pazienza. Zaniolo l’ha avuta e la sua favola è arrivata giovedì sera: tripletta all’Olimpico in Conference League contro il Bodo/Glimt («La prima della mia carriera»), pallone portato nella villa di Casal Palocco, dedica fatta e «standing ovation» ricevuta.

Dal punto di vista fisico Nicolò sta bene, deve convivere con qualche piccola noia muscolare, ma le sensazioni iniziano ad essere davvero quelle dei giorni migliori. Fosse per lui fermerebbe il tempo, ma sa che i prossimi mesi saranno cruciali: Roma è una città che ama, è riconoscente alla società e all’affetto dei tifosi «soprattutto nei momenti peggiori» ed è anche il posto dove vive suo figlio Tommaso, 9 mesi. Ma Zaniolo sa che il tempo delle scelte si avvicina: in Italia lo cerca la Juventus ed è l’unica squadra che realmente potrebbe rappresentare un’opzione, in Inghilterra piace al Tottenham di Conte e Paratici e c’è chi dice anche al Liverpool di Klopp.

La Roma è alla finestra: o lo vende, per una cifra che magari non sarà proprio quella degli 80 milioni previsti a Trigoria ma ci si avvicina molto, o gli rinnova il contratto. Quello attuale scade nel 2024, Zaniolo guadagna con i bonus oltre 2 milioni ma non è al livello di Mkhitaryan, Abraham o Pellegrini. E neppure, tra poco, di Mancini, o degli altri italiani Cristante, El Shaarawy e Spinazzola. Ecco perché l’aspetto economico sarà importante.

Ma non sarà l’unica cosa da valutare: Nicolò non vuole avere il posto garantito, ma vuole sentirsi al centro del progetto. E sarà su questo che il suo agente e la società dovranno venirsi incontro. Ammesso che ci sia la volontà. Di sicuro, oggi c’è la volontà di chiudere nel migliore dei modi la stagione. Zaniolo vuole continuare a crescere fisicamente, ha ridotto gli allenamenti personalizzati a casa, in palestra, e sta cercando con lo staff di Mourinho di trovare il giusto equilibrio tra la sua enorme potenza e la giusta rapidità.

Si è dato un freno enorme sui social e anche questo è un sintomo di maturità, dopo gli errori del passato. In campo vuole – vorrebbe – giocare più vicino alla porta e spera di sfatare presto un altro tabù: quello del gol all’Olimpico in campionato. Non segna dall’autunno del 2019, non vede l’ora di tornare a farlo ma prima ci sono 3 trasferte di fuoco. Tutte e 3 con un significato: Napoli (a cui piace), Inter (che ancora oggi si pente di averlo messo nella trattativa Nainggolan) e Leicester, per una sfida al sapore di Premier che è il suo presente ma potrebbe essere anche il suo futuro. A meno che la notte magica contro il Bodo non lo abbia riavvicinato, stavolta definitivamente, alla Roma.

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