ULTIME NOTIZIE AS ROMA ZANIOLO – Punti di svolta. Domenica, quando al 26’ della ripresa – con la Roma capolista in svantaggio a Verona – il tabellone dei cambi raccontava che Mourinho stava per rinunciare a Nicolò Zaniolo per il forcing finale, la sensazione di sorpresa è lievitata, scrive La Gazzetta dello Sport.
Fra tifosi e addetti ai lavori, infatti, sono tornate in mente le piccole e grandi narrazioni degli ultimi mesi. La voglia di tornare, l’attesa della gente, il riapproccio faticoso con la Nazionale, la recente uscita dai social – la seconda, dopo quella maturata ai tempi della rottura con la ex Sara Scaperrotta – perché rubano tempo e concentrazione, come ammoniscono sia a Trigoria che a Coverciano.
Fra le tappe del periodo, poi, hanno trovato spazio anche le parole di Francesco Totti. L’ex capitano della Roma non ha speso solo parole al miele per Nicolò, ma anche graffi. La scorsa settimana, ad esempio – dopo aver santificato Pellegrini – su Zaniolo ha detto: «Ci auguriamo che diventi un campione, ma deve ancora dimostrare tanto», per poi concludere con un «riaggiorniamoci fra dieci anni per vedere che livello avrà raggiunto». E dieci anni sono apparsi a tutti una distanza siderale per dare dei giudizi.
Certo, i complimenti per Nicolò non sono mancati, però il contrappunto c’è stato sempre. Così nel 2019, quando il folgorante inizio di carriera di Nicolò aveva fatto scomodare confronti con lui, Totti aveva replicato: «Io per il bene di Zaniolo eviterei di fare paragoni. Se continuasse così, meriterà tutto il bene che il calcio potrà riservargli. Cerchiamo di farlo crescere, è ancora giovane. Spero possa rimanere a Roma il più a lungo possibile, anche se credo che non sarà così». Un anno più tardi, a chi evocava un futuro da Pallone d’oro per il giovane talento, l’ex capitano replicava: «Per quello è lunga; deve dare continuità a quello che sta facendo».
Tutto vero, naturalmente, così come la chiosa: «Zaniolo può diventare un grandissimo. È il talento più cristallino della nuova generazione. Deve maturare come persona e in campo ma è inutile farla troppo lunga, succede a tutti i ventenni. Il consiglio migliore che gli posso dare è quello di legarsi a Pellegrini».
Morale: a rifletterci bene non c’è niente di sbagliato in ciò che dice Francesco, ma nell’universo romanista c’è chi si è chiesto se questo tipo di “stimoli” facciano bene, anche perché ora il ragazzo – dopo gravi infortuni – è alla ricerca del tempo perduto. Per parte sua, Zaniolo ha tenuto finora un profilo basso. Su Totti il suo mantra è stato questo: «È una leggenda, solo a vederlo ti vengono i brividi. Mi è stato vicino dopo gli infortuni».
Insomma, il ragazzo si è lasciato scivolare tutto addosso, anche se la sensazione è che all’inizio il feeling fosse superiore. Non è un caso che Francesco gli abbia affittato anche casa, pur per breve tempo. Dopo il primo infortunio, infatti, per questioni scaramantiche, Nicolò ha voluto lasciare l’appartamento, anche se tutti escludono che questo abbia portato a dissapori.
Anzi, radio mercato sussurra che Totti si sia anche interessato alla procura dell’azzurro, ma che l’ipotesi non si sia concretizzata. In ogni caso, il passato e il presente non dovrebbero mai andare in collisione per popolarità. Pensiamo alle maglie: se tuttora la più venduta resta il 10 di Totti, nella rosa attuale quella di Zaniolo (il 22) spicca sulle altre, ma è davvero troppo poco per pensare a gelosie di sorta.
I problemi veri, perciò, sono legati solo al campo e, se vogliamo, a quell’antica promessa di revisione del contratto che l’attaccante vorrebbe fosse onorata, come l’agente Vigorelli ha segnalato nei giorni scorsi al g.m. Pinto, dandosi appuntamento per un incontro. Con Mourinho il rapporto è ottimo, ma Nicolò sa bene come il tecnico pretenda un lavoro in copertura assai dispendioso, soprattutto per chi come lui è reduce da un lungo stop.
Non è un caso che, proprio domenica, il portoghese abbia spiegato: «Zaniolo doveva aiutare di più Karsdorp». D’altronde, parliamo di uno Special One che ha convinto gente come Eto’o e, in tempi più recenti, Dele Ally o Son a lavorare tanto per la squadra. E a proposito di equilibri, il riferimento al contratto torna di attualità.
Zaniolo sa bene di essere uno dei gioielli dei Friedkin, come sa di guadagnare circa 2,2 milioni, bonus compresi. Non sorprende che lo stipendio di Abraham (4,5 milioni più premi) e il rinnovo imminente (e doveroso) di Pellegrini a livelli più o meno analoghi (coi bonus) crei aspettative in un giovane corteggiatissimo. Ciò che conta adesso, però, è che Zaniolo ritrovi il feeling totale col proprio corpo e col nuovo ruolo. A quel punto, chissà che anche Totti non s’innamori.
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