Rassegna stampa
Dalle firme ai progetti: ora tocca a Friedkin fare grande la Roma
NOTIZIE CESSIONE AS ROMA FRIEDKIN – A che ora comincia il futuro? Dipende dal luogo dove siete sintonizzati. Una cosa è certa: oggi sull’asse Roma – in un studio notarile legato ad una celebre figura istituzionale – Londra, Boston e Houston il club giallorosso cambierà proprietario. A succedere a James Pallotta sarà Dan Friedkin responsabile del gruppo omonimo, che diventerà il 25° presidente della Roma.
D’altronde, in tempi di calcio multinazionale, di pandemia e teleconferenze, luogo e tempo diventano variabili indipendenti. Ciò che conta è la polpa, ovvero che il magnate texano (ma di origine californiana) acquisterà le 12 società della galassia Roma per 591 milioni (546 per quella principale). Depurata dai debiti e dalle incombenze finanziarie, però, la somma che sarà pagata a Pallotta sarà di 199 milioni, il reale valore del club (nel 2011 era di 110), il cui versamento finale arriverà alla fine dell’anno. Per il bostoniano e i suoi soci, una perdita significativa, visto che nelle casse hanno iniettato oltre 330 milioni.
Una volta firmato il closing, ci sarà il primo vertice operativo in «conference call», che vedrà attivi a Roma il ceo Guido Fienga e il vice presidente Mauro Baldissoni (che presto diventerà padre per la seconda volta: auguri). Intanto, oggi cambierà la prima metà del Cda, con le dimissioni di sette membri statunitensi portati dall’ormai quasi ex presidente.
Tra i nuovi, entreranno di sicuro Dan Friedkin (destinato alla presidenza), suo figlio Ryan, e la trimurti dei fedelissimi manager Watts, Walker e Williamson, con quest’ultimo atteso a Londra. Poi si stabilirà la data dell’assemblea dei soci (a settembre), mentre a ottobre ci sarà il rinnovo del resto del Cda. Tra l’altro, alla luce della volontà di uscita dalla Borsa (che si concluderà all’inizio del nuovo anno), la Consob ha chiesto ulteriori documenti prima del via libera all’aumento di capitale, che dovrebbe cominciare a fine settembre.
Al momento, è previsto che le qualifiche di direttore sportivo e direttore tecnico siano fatte a fine mercato. Il profilo che si cerca è di professionisti che abbiano esperienza di A in società di primo livello: Ausilio, Paratici e Giuntoli restano nel mirino. E non pare in agenda il rientro delle ex bandiere Totti e De Rossi, che peraltro si stanno muovendo nei loro ambiti professionali senza chiedere nulla.
Si sta già lavorando a un piano quinquennale, di cui i primi tre rappresentano il vero trampolino di lancio, e che avrà lo stadio al centro del progetto. Il messaggio che filtra è uno solo: avere pazienza. Non sarà un mercato di grandi colpi perché adesso è importante riportare in sicurezza i conti del club, ceduto forse con sette mesi di ritardo e per giunta dopo la pandemia.
L’obiettivo sarà il ritorno in Champions, e per far questo si chiederà a Fonseca un salto di qualità e nel frattempo si blinderanno i gioielli (a cominciare dal rinnovo di Zaniolo) e si sta lavorando per il ritorno di Smalling, su cui c’è ottimismo. Stasera, comunque, se ne potrebbe sapere di più, visto che è atteso un video di saluto di Friedkin e forse uno dello stesso Pallotta. «Spero che Dan non faccia i miei stessi errori», ha detto l’attuale presidente. «Non vediamo l’ora di cominciare questa avventura», gli ha fatto eco quello che sarà il suo erede. Ma la Roma a stelle e strisce stavolta, sperano i tifosi, dovrà far sognare davvero.
(Gazzetta dello Sport)
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