Juventus, Napoli e Roma sono le big di oggi, ma le ritrovate ambizioni di Inter e Milan mettono in discussione le attuali gerarchie. E la Roma ha ben capito che aria tira. Soprattutto con i rossoneri in questi mesi non sono mancate le contrapposizioni.
Prendiamo il caso Kessie. A gennaio la Roma aveva confezionato l’accordo con l’Atalanta. Quando a maggio Max Mirabelli si è presentato dai Percassi e ha pareggiato l’offerta romanista per il cartellino ma alzando a 2 milioni e passa quella per Franck, il nuovo Milan ha beffato i rivali giallorossi. Guarda caso, adesso il proprietario del club romanista punta l’indice sia sulle spese per i cartellini, ma soprattutto sulla politica generosa alla voce stipendi della società di via Aldo Rossi.
In contemporanea in Lega si è materializzata un’altra contrapposizione altrettanto significativa. Durante la gestione Pallotta, il Milan targato Adriano Galliani ha sempre avuto rapporti di buon vicinato con i giallorossi, a dispetto dell’evidente feeling tra il manager berlusconiano e il presidente laziale Claudio Lotito. Dal 14 aprile in poi (giorno del closing rossonero), però, l’asse nato tra il neo-a.d. Marco Fassone e il numero uno biancoceleste è parso ai più fin troppo esplicito e il Milan di Mister Li ha preso decisamente le parti dell’ala oltranzista (al contrario delle altre grandi) che ha spinto per una soluzione meno favorevole agli apporti esterni.
(Gazzetta dello Sport)
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