AS ROMA NEWS BOVE DE ROSSI – In tempi non sospetti, quindi ben prima che il mondo Roma venisse scosso (e per certi versi sconvolto) dall’esonero di José Mourinho, i compagni di squadra lo avevano soprannominato “Daniele”. Ne era scoppiata una mania nell’ambiente giallorosso, di certo è stato un onore per Edoardo Bove che ha sempre visto in De Rossi un vero e proprio idolo, sia per le qualità e il carisma del giocatore, sia per come incarnava in campo (e fuori) lo spirito romanista, scrive il Corriere dello Sport.
Erano tempi non sospetti, quando nessuno avrebbe potuto pensare di vedere Capitan Futuro alla guida della Roma. Così De Rossi e Bove adesso sono lì, uno vicino all’altro, e quel ragazzo romano e romanista sta vivendo l’ennesimo sogno della sua carriera.
Il primo è stato quello di aver avuto l’opportunità di giocare nella Roma, il secondo è di essere stato allenato da un mostro sacro del calcio come lo Special One, che due anni e mezzo fa bloccò la sua cessione alla Triestina, in Lega Pro, per averlo in squadra e farlo crescere.
Una scelta più che azzeccata, a tal punto da diventare in questa stagione un punto di riferimento per il centrocampo. E ancor prima l’uomo della svolta europea, meno di un anno fa, con quel gol in semifinale contro il Bayer Leverkusen che ha regalato alla Roma la finale di Budapest. Il terzo sogno è sicuramente il rinnovo di contratto firmato a dicembre: un legame che i tifosi hanno immediatamente associato alla speranza di ritrovarsi un altro “Capitan Futuro” in casa. A proposito di coincidenze.
Il “cane malato” adesso si sta trasformando sempre di più in una figura alla De Rossi. Per come gioca, per qualità, tenacia e legame per quella maglia sempre sudata. E non è un caso che alla lettura delle formazioni contro il Verona il ragazzo sia stato uno dei pochissimi a essere applaudito e non a prendersi i fischi.
Lui, Dybala, El Shaarawy e Lukaku sono stati i “graziati” dall’Olimpico. Alla fine della partita De Rossi è andato a cercare Bove in campo e lo ha abbracciato, lui è uscito dal campo stremato, per l’ennesima partita di cuore e corsa. Un punto di riferimento del tecnico che si era accorto di lui già da tempo.
In estate Daniele – quello vero – aveva lasciato un cuore come commento sotto il post pubblicato da Bove che lo ritraeva con la sua maglia della Nazionale under 21: neanche a dirlo, la numero 16 scelta proprio in onore di DDR. E sempre a proposito di coincidenze, è anche la sua data di nascita. Ieri Bove ha assistito alla partita della Boreale, squadra di Roma nord da cui è partito: un tuffo nel passato prima di riconcentrarsi sul presente e sul futuro.
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