AS ROMA NEWS MOURINHO DE CATALDO – In città non si parla che di Josè Mourinho, l’uomo capace di riunire tutta la Roma giallorossa, di restituire speranza e fiducia. Anche Giancarlo De Cataldo, magistrato e scrittore (Romanzo Criminale, Suburra, tanto per citarne un paio), è travolto dalla passione per José.
“Qui ormai è amato come Liedholm e più di Capello, probabilmente per una questione di calore, di carisma, per il suo fare istrionico, la capacità di invocare. Se Mou vince la Conference League entra di diritto nel Colosseo, dove la sua statua resterà per sempre”.
Roma ha iniziato ad amarlo dal giorno in cui a sorpresa è stato annunciato il suo arrivo.
“Il nome fa tantissimo. Per me è stato uno shock. Ricordo che il primo pensiero è stato: ecco l’allenatore perfetto per Roma. Qui anche i migliori rischiano di bruciarsi, ma uno così non ce lo vedevo a sprofondare nella mollezza. Ha compreso e lanciato Zalewski, uno per cui io farei una petizione perché possa giocare con la nazionale italiana”.
Niente da rimproverargli dunque?
“Il gioco che fa adesso è l’unico possibile, il migliore per questa Roma e i risultati lo dimostrano. Poi Mourinho è uno da prendere o lasciare. Io prendo. Lui può fare quello che vuole. Avrei solo un consiglio da dargli: sugli arbitri forse potrebbe contenersi un po’. È molto in linea con il piagnonismo dei romanisti, ma se vogliamo diventare un grande club dobbiamo vivere anche i torti in modo diverso”.
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