(Il Tempo) Daniele De Rossi, il gladiatore hispanico. Ci vorranno undici gladiatori per uscire indenni domani sera dal Santiago Bernabeu, teatro della sfida che vedrà di fronte domani sera Spagna e Italia. Per il romanista potrebbe essere una delle più importanti in carriera. «La Spagna negli anni ha fatto lustrare gli occhi a tutti – sottolinea De Rossi – contro di loro veniamo da alcune buone prove e questo deve darci fiducia e coraggio. Loro restano i favoriti ma noi andiamo là per giocarcela, una cosa è certa, non scenderemo in campo per le vittime sacrificali». Il Gladiatore non intende abdicare, è uno dei tre veterani del successo mondiale conquistato in Germania nel 2006, un campione che ha giocato in ogni stadio del mondo senza mai abbassare lo sguardo. «Sappiamo sempre cosa fare – sottolinea – e questo ci dà sicurezza. Chi ha paura di giocare al Bernabeu dovrebbe avere timore di scendere in campo anche a San Siro, o al Camp Nou; siamo una squadra giovane, ma abbiamo anche molta personalità». Sulla Roma: «Schick è un ottimo giocatore, ma lasciamo perdere le griglie di partenza in vista dello scudetto. Meglio tenere un basso profilo, ogni tanto non fa male. Quest’anno siamo partiti fuori dai radar delle prime 4-5 ed è una novità, perché ad agosto a Roma siamo sempre campioni d’Italia».



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