AS ROMA NEWS CAGLIARI DE ROSSI – Dopo 95 anni un allenatore della Roma subentrato comincia il cammino con tre vittorie su tre. Daniele De Rossi sarà certamente contento di aver eguagliato l’inglese Herbert Burgess. Ma è soprattutto felice della qualità di calcio che ha espresso la squadra, non solo per mezz’ora come era successo al debutto contro il Verona ma anche nel secondo tempo, scrive il Corriere dello Sport.
Il Cagliari non ha opposto una grande resistenza. Però è incoraggiante la reazione dei giocatori al cambio di registro imposto dal nuovo allenatore. La Roma ha giocato bene, davvero bene. De Rossi sorride rilassato, finalmente: «E’ stata una bella vittoria. C’è ancora da migliorare, da lavorare, non abbiamo ancora fatto niente, ma la squadra è stata bravissima a interpretare la partita. Avevamo parlato in settimana di ciò che non aveva funzionato a Salerno. E i risultati si sono visti. Bravi tutti anche a livello mentale a non consentire all’avversario di rientrare in gioco. Non c’è stato l’elemento della sofferenza stavolta».
Una settimana piena di allenamenti è stata utile a migliorare l’organizzazione del gioco, facilitando l’inserimento prezioso di Angeliño «che ha un piede magico». Anche gli schemi da calcio d’angolo hanno fruttato tre gol su quattro: «Abbiamo lavorato molto su questo, sapendo che le partite spesso si possono decidere sui calci piazzati. Sono felice che si realizzi in partita ciò che proviamo a Trigoria. Certo ora bisognerà cambiare: Inzaghi li avrà visti».
Con la difesa a quattro l’efficacia e la velocità della manovra sono visibili. De Rossi spiega: «Tutti gli allenatori hanno un’idea. Io non parlo di ciò che c’era prima perché non mi sembra corretto. Semplicemente preferisco avere un calciatore offensivo in più. Questa è una squadra che può giocare anche a tre, perché con Mourinho ha fatto ottime prestazioni, ma per ora mi sento più comodo così. Alla Spal avevo cambiato al contrario, passando alla difesa a tre, quindi non ho pregiudizi».
Non si parla di Champions, perché la Roma è a -1 dall’Atalanta ma ha una partita in più: «E’ giusto guardare la classifica ma è ancora presto per proiettarci al risultato finale. Finora è importante riconoscere che abbiamo battuto solo squadre che sono inferiori alla Roma. Non era scontato, per carità, ma nemmeno dobbiamo farci distrarre dai primi successi».
Sabato c’è appunto l’Inter come esame di maturità: «Prima o poi doveva salire il livello delle difficoltà. Tra l’altro l’Inter non è soltanto la squadra più forte del campionato. E’ anche quella che esprime il calcio migliore insieme al Bologna. Per poter vincere servirà la Roma migliore».
Se Dybala gioca davvero alla Totti, come aveva auspicato De Rossi, chissà: «Dobbiamo imparare a sfruttarlo, riempiendo l’area di rigore. A lui ho chiesto, come ad altri, di credere di più in se stesso perché è il calciatore più forte di una squadra forte. Ovviamente bisogna dosarne gli sforzi, altrimenti rischi di affaticarlo».
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