(La Repubblica – F. Ferrazza) La Roma cerca stasera contro il Qarabag il pass per gli ottavi di Champions, sorpresa di un girone che la vedeva in tutti i pronostici estivi terza, alle spalle di Chelsea e Atletico Madrid. Il destino è nelle mani della squadra di Di Francesco e di uno stadio che non si presenterà col pienone delle grandi occasioni, schiacciato da biglietti troppo cari, freddo dell’Olimpico, diretta tv in chiaro e avversario non dal fascino irresistibile. Intorno alle 35mila le presenze previste, anche se in palio c’è «il futuro della Roma», dichiara Daniele De Rossi.
Il capitano torna in Europa da titolare — dopo l’espulsione di Genova che gli è costata due turni in campionato — sostenuto da spogliatoio, allenatore e tifosi. «Ho chiesto scusa subito e non posso tornare indietro, anche se lo farei volentieri — ammette il capitano giallorosso — l’unica cosa che posso fare è concentrarmi sulle prossime gare. Mi ha fatto piacere il sostegno della Sud: ogni volta che ho avuto delle difficoltà, loro sono stati chiari e fermi nello schierarsi dalla mia parte. Sono stato felice».
Come felice sarebbe se riuscisse a mettere i piedi nella fase finale della coppa. «Non abbiamo mai superato un girone del genere — continua De Rossi — e sarebbe una bella immagine da esportare.Prima passiamo, e poi potremo ricordarla come una delle serate migliori della mia carriera in Champions». Attese, aspettative, la voglia di scrivere un pezzetto bello di storia romanista: De Rossi e Di Francesco, seduti uno accanto all’altro, sentono forte la pressione di una sfida che vale molto di più dei punti in palio. «Una partita che va aggredita dall’inizio — spiega il tecnico — Il Qarabag ha fatto molto bene in trasferta. Prevarremo se giocheremo al massimo».
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