L’Olimpico si schiarisce la voce. Pronti, via. Ecco il migliore risultato che Daniele De Rossi abbia raggiunto in tre settimane scarse di lavoro: il lutto è stato elaborato, i tifosi hanno smesso di rumoreggiare. E’ merito indiscutibile della doppia vittoria in campionato, che ha sistemato la classifica allineandola (quasi) alle ambizioni della Roma, scrive il Corriere dello Sport.
Ma è merito anche dei Friedkin che hanno comprato Baldanzi dando un senso alla ristrutturazione tecnica. Aveva ragione il nuovo allenatore: chi ha amato Mourinho può tenere uno spazio di cuore per amare anche me. Ma non poteva immaginare, De Rossi, di raggiungere l’obiettivo in soli 19 giorni. E’ di nuovo qui la festa? Non proprio. Il trauma del distacco non si cancella tanto facilmente. Però i segnali di rilancio emozionale sono già abbastanza visibili.
Per la posticipo contro il Cagliari, la Roma ha già venduto 60.200 biglietti. Non siamo ancora al sold out, che era un’abitudine quando Mourinho si stagliava all’orizzonte come capopopolo, ma la cornice di pubblico resta gustosa, considerando il giorno feriale e l’orario serale che complica gli spostamenti.
Non significa che i tifosi abbiano perdonato i calciatori, principali responsabili del cambio in panchina, e che abbiano ripreso ad ammirare senza riserve Dan e Ryan Friedkin. Qualche fischio anzi potrebbe essere normale. Ma intanto lo speaker dello stadio, Matteo Vespasiani, è pronto a rispolverare il consueto cerimoniale: all’annuncio delle formazioni la Roma sarà presentata con entusiasmo, non con pudore.
Contro il Verona, nel sabato del debutto, De Rossi aveva dovuto fronteggiare una situazione surreale, ancorché prevedibile. La Curva Sud contestava la squadra e la società, riservando applausi solo a lui e a pochi altri. Ad esempio Edoardo Bove, immagine pulita di un ragazzo che non si è mai risparmiato con Mourinho. Non sono bastati nemmeno i gol, e i tre punti, a firmare l’armistizio con la gente. Alla fine della partita, vinta, i giocatori sono andati sotto alla curva e sono stati fischiati dalla maggioranza dei tifosi. Domani sera, quando anche Claudio Ranieri sarà accolto con tutti gli onori di un condottiero leale e appassionato, l’atmosfera dovrebbe essere più serena.
Al resto deve provvedere la Roma, che riparte con la certezza di aver scavalcato la Fiorentina (a parità di partite giocate) e di essere davanti al Napoli per gli scontri diretti. Visto che oggi è in programma Atalanta-Lazio, battere il Cagliari significherebbe guadagnare altro terreno nella corsa alla Champions, se non addirittura il quarto posto virtuale e provvisorio. Curiosamente la Roma non vince tre volte di fila in campionato da ottobre. E in quel miniciclo entrò anche il vigoroso 4-1 di Cagliari.
De Rossi spera che la squadra ne accompagni la risalita: finora il suo ruolino è impeccabile, anche se i risultati non hanno smantellato le perplessità generali sulla qualità del gioco e sul livello dell’organico. Sfruttando il fattore Olimpico, dove la Roma viaggia alla media di 2,18 punti a partita, il tris non sembra proibitivo.
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