Daniele De Rossi, Paulo Dybala

AS ROMA NEWS DE ROSSI DYBALA – Dopo la paura, la festa. Che Dybala giochi (probabile) o meno, l’Olimpico sarà tutto (esaurito) per lui: stasera arriva l’Empoli, la Roma è ancora mezza e mezza, ma la Joya c’è e quei ventuno minuti (più recupero) disputati contro il Cagliari hanno fatto capire quanto sia importante l’argentino per la Roma e non solo sotto l’aspetto tecnico, scrive Il Messaggero.

DDR ci ha parlato, non solo del suo nuovo futuro, ma pure di questioni tattiche. La presenza di Dybala, con Dovbyk, e naturalmente Soulé, fa scomparire quel 4-3-3 che Daniele aveva in testa e ora è costretto a rivedere, riadattare, in un 4-2-3-1 oppure in un 4-3-2-1. La Joya non può fare su e giù sulla fascia, ha facoltà di trovarsi la posizione («come Totti», disse De Rossi) in campo.

Oggi, in quel contesto tattico provato spesso in estate, appare quasi come uno in più, ma sappiamo che non è così: Paulo è un genio fragile, vedremo qualche magia, non le rincorse. Soulé a sinistra? Anche lì siamo a una forzatura, ma vista l’età ha più tempo e facilità di imparare. De Rossi – che in conferenza stampa appare molto nervoso – è chiaro in questo. «Preferisco gli esterni con il piede invertito, Matias a Cagliari mi è piaciuto in quel finale di partita: lì non le può fare come rientrare e tirare col sinistro ma ne può fare tante altre. Gestiremo gli inserimenti in area anche considerano che da quella parte avremo un mancino».

Sarà fondamentale in questa stagione la gestione fisica di Paulo, che come noto spesso soffre a livello muscolare due tre partite ravvicinate. De Rossi, come è accaduto domenica, lo terrà ancora in panchina. «Abbiamo parlato diverse volte e non è cascato dal pero. Per me sono tutti protagonisti, in base alla sua condizione fisica lo gestirò o se non si allenerà bene. Da inizio ritiro non ha saltato un allenamento, tranne quando si è sposato. Sceglierò in base alla partita o all’avversario. Sarà una gestione normale, farà rumore quando sarà in panchina perché è un campione ma io penso sempre alle scelte che mi aiutano a vincere la partita. Faccio le scelte per il bene della Roma».

E non inciderà, assicura Daniele, la questione del rinnovo automatico (da nove milioni) in base alle presenze da titolare (14?). «Non posso pensare alla clausola, non so neanche se è vera. È un giocatore importante e verrà trattato come tale. E come gli altri». Ma oggi l’Olimpico, inevitabilmente sarà per lui. «La situazione di Paulo è stata emozionante ricca di sali e scendi. I tifosi saranno con noi e lo sarebbero stati comunque. In lui ora vedono uno che ha preso una decisione in funzione dell’amore dei tifosi nei suoi confronti e della squadra. È una bella storia».

Una bella storia, ma manca un altro lieto fine, ovvero il completamento della rosa. Mancano ancora tasselli importanti: il difensore centrale, un terzino destro, un centrocampista e un ala sinistra. Non manca molto alla chiusura del mercato. E quello effettuato fino a ora, lo fa capire DDR, è frutto di qualche intuizione di Ghisolfi.

«Le Fée, Dahl e Sangaré sono colpi suoi. Io do il mio parere sia tecnico e su come possano essere complementari con gli altri. Ho una conoscenza limitata di calciatori, un ds ha più contatti con gli scout e ne vede di più. Conoscevo Soulé e Dovbyk, quelli più famosi. L’abilità del ds sta proprio in questo. I nomi che ha fatto lui sono passati sotto i miei occhi e li ho ritenuti forti».

In tutto questo, c’è l’Empoli: seconda giornata di campionato a mercato ancora aperto. «L’inizio di stagione è sempre un po’ condizionato da questo, per tanti motivi. E’ difficile, tra una settimana sapremo meglio chi siamo». Serve subito la vittoria, in attesa del match con la Juve. «Contro l’Empoli sarà diverso rispetto all’ultima dello scorso campionato, spero che possa essere diverso pure il risultato». Torna Paredes, dubbio Cristante-LeFèe, con Pellegrini nel doppio ruolo di mezz’ala e trequartista.



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