I casi più urgenti sono quasi risolti. Daniele De Rossi e Kevin Strootman si avvicinano a braccetto al rinnovo dei rispettivi contratti con la Roma. Una doppia firma per dare stabilità a un centrocampo comunque esposto a diversi cambiamenti nel futuro a breve termine. Il contratto del mediano di Ostia scade il prossimo giugno, ma ormai da diverse settimane si è accordato sulla parola con la società per prolungare una carriera vissuta a senso unico da quando, all’età di 11 anni, è sbarcato a Trigoria. Una storia bella e tormentata, con diversi momenti in cui lo strappo è sembrato inevitabile, ma alla fine De Rossi ha sempre ascoltato il suo cuore e così farà anche stavolta. L’esperienza all’estero, nell’America che lo attrae tanto, è rinviata, ammesso che Daniele avrà ancora forza e voglia di giocare al termine della sua esperienza da romanista che intanto dovrebbe proseguire per almeno altre due stagioni. Sul tavolo di Trigoria, infatti, c’è un nuovo contratto fino al 2019 e da gennaio sono partite le discussioni sui termini. De Rossi accetterà un taglio cospicuo allo stipendio attuale da oltre 6 milioni netti, perché a 34 anni (da compiere il prossimo luglio) è consapevole che il suo valore di mercato si è abbassato. Non appena si sarà trovata un’intesa economica definitiva, la Roma sarà ben felice di annunciare il rinnovo.

Quadro simile a quello di Strootman, col quale i dirigenti sono da tempo d’accordo per estendere il contratto che scade a giugno 2018. Se alla base non ci fosse un rapporto molto solido, rafforzato durante i due anni di calvario vissuti dall’olandese, sarebbe la classica situazione di mercato in cui potrebbero inserirsi i grandi club per strappare il giocatore alla Roma. Ma Strootman è uomo di parola e a Trigoria si sentono al riparo da spiacevoli sorprese. I residui problemi da risolvere sono di natura economica: la nuova società di procuratori a cui si è affidato Kevin ha presentato richieste inizialmente troppo alte, ma piano piano la distanza tra domanda e offerta si sta assottigliando e non è lontana un’intesa su uno stipendio da circa 4 milioni netti, inclusi i premi.

Detto che Totti si prenderà altro tempo prima di decidere se continuare a giocare un anno o iniziare a luglio la carriera da dirigente, sulla carta i casi da risolvere dopo De Rossi e Strootman sarebbero quelli di Nainggolan, Manolas e Paredes, tutti e tre scontenti delle attuali condizioni. Ma essendo potenzialmente uomini-mercato, la Roma ha deciso di rinviare le discussioni con i rispettivi agenti solo quando sarà chiaro se resteranno a Trigoria. Le proiezioni danno Manolas e Paredes in partenza, rispettivamente verso Inter e Juventus, e Nainggolan confermato, con l’aggiunta del probabile neo acquisto Kessie e del rientrante Pellegrini, ma da luglio in poi tutto può cambiare. In prospettiva, si dovrà iniziare a parlare anche con Salah, il cui accordo termina nel 2019: Momo si trova alla grande nella Capitale e sarà ben felice di sedersi a discutere con la Roma il rinnovo quando item pi saranno maturi. Giocatori a parte, la priorità assoluta resta Spalletti, che sta pensando di lasciare Trigoria e non scioglierà le riserve prima di maggio. Un modo per capire anche cosa gli offre il mercato. La Roma ha deciso di aspettarlo e cambierà allenatore solo se sarà costretta, come accadde nel 2012 dopo le dimissioni di Luis Enrique.

(Il Tempo – A. Serafini)



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